Nei giorni scorsi siamo andati a vedere quello che succede al centro di raccolta rifiuti di via Colombini. Da più parti, infatti, è arrivata la segnalazione del malfunzionamento delle sbarre che regolano l’accesso alla “piazzola ecologica”. Effettivamente, pur non essendo cittadini tradatesi, non abbiamo avuto alcuna difficoltà a superare le sbarre con la macchina e portarci nella zona di scarico rifiuti: non abbiamo dovuto utilizzare tesserini magnetici né esibire documenti. Una volta dentro abbiamo curiosato per alcuni secondi, dopodichè ci siamo palesati, prima mettendo in bella mostra le macchine fotografiche, poi qualificandoci come “giornalisti” con l’operatore che gestisce il centro. Il via vai di macchine e furgoni è veramente impressionante, di qui passano anche 600 persone al giorno.
La vasca per la raccolta del verde è stracolma di erba e ramaglie, il compattatore della carta accoglie scatoloni di ogni genere, vecchi frigoriferi fanno bella mostra di se dall’area dei rifiuti ingombranti. Non manca il grande rimorchio per i rifiuti generici dove vengono buttati sacchi neri, vecchi copertoni di bicicletta e quanto altro non può essere avviato al riciclo. L’operatore del centro fa il possibile per tenere l’area pulita, ma il grande afflusso di persone (incoraggiato anche dal malfunzionamento delle sbarre) rende il lavoro particolarmente arduo.
L’organizzazione della piazzola non è delle migliori: i cassoni sembrano posizionati alla rinfusa, senza logica, esiste una sola rampa per l’accesso facilitato ai grandi container, mentre per gli altri è l’operatore del centro a prendersi la briga di sistemare i rifiuti. Certo l’immagine resa dal centro di via Colombini non è all’altezza di quella Tradate “linda e pinta” che l’amministrazione comunale sta cercando di promuovere nel centro cittadino. Ma non è nemmeno all’altezza di quella provocazione che ha portato il nome di Tradate in mezzo mondo. Oltre il caos dei cassonetti non mancano mucchi di rifiuti di vario genere ammonticchiati in qualche angolo: ad esempio un grosso giace proprio accanto all’antenna per la telefonia mobile, un po’ in disparte e al riparo dagli occhi indiscreti: poi ci spiegheranno che si tratta dei rifiuti raccolti mesi fa nei boschi di Tradate dalla protezione civile.
Passano pochi minuti dal nostro arrivo e in via Colombini arriva una macchina della “Seprio patrimonio e servizi”, la società patrimoniale che ha in carico la gestione dei servizi ambientali del comune di Tradate. Il dipendente Seprio non ci rivolge nemmeno la parola, ma non serve essere delle aquile per capire che è arrivato proprio per noi. Infatti dopo qualche istante, quando insospettiti abbiamo già lasciato l’area, è arrivata la polizia locale di Tradate proprio per verbalizzare la presenza di giornalisti all’interno dell’area di raccolta differenziata (area pubblica momentaneamente ad accesso incontrollato, da cui nessuno ci ha chiesto di allontanarci). Questi sono i fatti, chiaramente abbiamo chiesto spiegazioni all’amministrazione comunale: ha risposto il vicesindaco Vito Pipolo: "Il problema delle sbarre esiste da circa un mese ma mi è stato assicurato che a giorni verrà riparato. Non dimentichiamo che il centro di raccolta ha carattere di provvisorietà: a bilancio abbiamo stanziato 700 mila euro per la realizzazione del nuovo centro di raccolta ai margini della zona industriale. Sarà un centro all’avanguardia, in grado di accogliere ogni tipologia di rifiuto in modo ordinato ed intuitivo. Il centro di via Colombini dovrà funzionare ancora per pochi mesi, dopodichè verrà mandato in pensione". Già, ma nel frattempo, mentr il comune di Tradate è impegnato a gridare al mondo che vuole diventare un comune virtuoso, la piazzola dei rifiuti è accessibile a tutti, non mancano sacchi abbandonati fuori dai cancelli e situazioni di sicurezza precaria. La funzione politica delle amministrazioni comunali è proprio quella di stabilire le priorità nella gestione della città e nell’utilizzo dei soldi pubblici: forse la città prima del nuovo posteggio milionario di via Santo Stefano meritava una piazzola ecologica all’altezza delle proprie esigenze.
La vasca per la raccolta del verde è stracolma di erba e ramaglie, il compattatore della carta accoglie scatoloni di ogni genere, vecchi frigoriferi fanno bella mostra di se dall’area dei rifiuti ingombranti. Non manca il grande rimorchio per i rifiuti generici dove vengono buttati sacchi neri, vecchi copertoni di bicicletta e quanto altro non può essere avviato al riciclo. L’operatore del centro fa il possibile per tenere l’area pulita, ma il grande afflusso di persone (incoraggiato anche dal malfunzionamento delle sbarre) rende il lavoro particolarmente arduo.
L’organizzazione della piazzola non è delle migliori: i cassoni sembrano posizionati alla rinfusa, senza logica, esiste una sola rampa per l’accesso facilitato ai grandi container, mentre per gli altri è l’operatore del centro a prendersi la briga di sistemare i rifiuti. Certo l’immagine resa dal centro di via Colombini non è all’altezza di quella Tradate “linda e pinta” che l’amministrazione comunale sta cercando di promuovere nel centro cittadino. Ma non è nemmeno all’altezza di quella provocazione che ha portato il nome di Tradate in mezzo mondo. Oltre il caos dei cassonetti non mancano mucchi di rifiuti di vario genere ammonticchiati in qualche angolo: ad esempio un grosso giace proprio accanto all’antenna per la telefonia mobile, un po’ in disparte e al riparo dagli occhi indiscreti: poi ci spiegheranno che si tratta dei rifiuti raccolti mesi fa nei boschi di Tradate dalla protezione civile.
Passano pochi minuti dal nostro arrivo e in via Colombini arriva una macchina della “Seprio patrimonio e servizi”, la società patrimoniale che ha in carico la gestione dei servizi ambientali del comune di Tradate. Il dipendente Seprio non ci rivolge nemmeno la parola, ma non serve essere delle aquile per capire che è arrivato proprio per noi. Infatti dopo qualche istante, quando insospettiti abbiamo già lasciato l’area, è arrivata la polizia locale di Tradate proprio per verbalizzare la presenza di giornalisti all’interno dell’area di raccolta differenziata (area pubblica momentaneamente ad accesso incontrollato, da cui nessuno ci ha chiesto di allontanarci). Questi sono i fatti, chiaramente abbiamo chiesto spiegazioni all’amministrazione comunale: ha risposto il vicesindaco Vito Pipolo: "Il problema delle sbarre esiste da circa un mese ma mi è stato assicurato che a giorni verrà riparato. Non dimentichiamo che il centro di raccolta ha carattere di provvisorietà: a bilancio abbiamo stanziato 700 mila euro per la realizzazione del nuovo centro di raccolta ai margini della zona industriale. Sarà un centro all’avanguardia, in grado di accogliere ogni tipologia di rifiuto in modo ordinato ed intuitivo. Il centro di via Colombini dovrà funzionare ancora per pochi mesi, dopodichè verrà mandato in pensione". Già, ma nel frattempo, mentr il comune di Tradate è impegnato a gridare al mondo che vuole diventare un comune virtuoso, la piazzola dei rifiuti è accessibile a tutti, non mancano sacchi abbandonati fuori dai cancelli e situazioni di sicurezza precaria. La funzione politica delle amministrazioni comunali è proprio quella di stabilire le priorità nella gestione della città e nell’utilizzo dei soldi pubblici: forse la città prima del nuovo posteggio milionario di via Santo Stefano meritava una piazzola ecologica all’altezza delle proprie esigenze.
4 commenti:
Ottimo e abbondante...vi abbiamo postato con rinvio alla vostra pagina!
salutissimi
la sbarra rotta da un mese??? solo da un mese??? palle...è da MESI che la sbarra è rotta e comunque i controlli non esistono ora e non esistevano nemmeno con la sbarra in funzione!!!
ovviamente hanno già trovato una soluzione: 700 mila euro che saranno spesi dalla seprio...per fare una piazzuola nuova (ex novo) quando con circa 200 mila avrebbero potuto riammodernare quella di via colombini che manderanno in pensione....per vendere il terreno a chi??cosa ci faranno su quel terreno un parco giochi?? e poi questi anni di inefficienza della piazzuola ci sono costati decine se non centinai di migliaia di euro ogni anno.abbiamo buttato via soldi prima e andiamo avanti!!!! e poi mandano la polizia locale per intimorire??? buffoni!!! mi viene voglia di andare io, ora, a fare 4 foto: sono residente a tradate, ho la tessera per la discarica e il tesserino di giornalista, cosa si possono inventare per allontanarmi? intralcio l'accesso alla piattaforma??? ;-))) ciao
Ottimo lavoro Mad&Pago, ora informati meglio su come vengono gestite le pulizie all'interno del Comune così ci divertiamo un pò.
ancora rifiuti: iniziano a far sparire le piazzole per la raccolta, accusando i residenti di "comportamento poco civile". loro sono poco o per nulla efficienti ma la colpa è del cittadino.
leggete il post, in molti sono a dir poco incazzati per i toni della lettera.
p.s. abbiamo anche un'altra bomba targata fornace non ancora pubblicata..;-)
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