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venerdì 8 agosto 2008

Paura nel Ticino per la tartaruga che attacca gli uomini

LONATE POZZOLO è già allarme tra Lonate Pozzolo e Vizzola Ticino per la presenza di un grosso e pericoloso esemplare di Chelydra serpentina, più conosciuta come tartaruga azzannzatrice. L’animale, avvistato per la prima volta mercoledì pomeriggio, sarebbe dovuto essere preso in consegna dalla Forestale di Vergiate ma, con grande sorpresa degli agenti e dello stesso autore della segnalazione, ieri mattina la testuggine non si trovava più nel luogo dove era stata confinata. Ora si teme che il rettile possa aggirarsi nel fitto reticolo di canali e rogge della zona, da dove potrebbe anche aver raggiunto, senza troppe difficoltà, il fiume Ticino. L’esemplare in questione è un adulto di grandi dimensioni, stimate in circa 90 centimetri di lunghezza dalla testa alla coda, per circa 45 centimetri di diametro del carapace e un peso superiore ai 20 kg. La Chelydra serpentina purtroppo si è guadagnata il nome di “tartaruga azzannatrice” direttamente sul campo, per via dell’incredibile morsa delle sue mascelle e la potenza del suo becco, capaci addirittura di staccare la mano ad un uomo. Questa specie è originaria del continente americano dove è diffusa nel nord e in tutta l’area occidentale, dal confine con il Canada fino al Golfo del Messico. Da qualche anno nel nostro Paese ne sono vietate l’importazione, la vendita e la detenzione. Non è difficile supporre che l’animale in questione sia stato prima importato illegalmente e poi abbandonato da qualche turista nostrano con la passione per gli animali pericolosi, magari dopo averla acquistata in nord America dove esiste un commercio abbastanza sviluppato di questa specie di tartaruga, per via dell’ottima qualità delle sue carni. Il proprietario di un fondo agricolo che si trova tra i comuni di Vizzola e Lonate, dopo aver notato il grosso animale ha chiamato il “1515” (numero di emergenza del Corpo forestale). Gli operatori non hanno avuto dubbi sul fatto che si trattasse proprio di un’azzannatrice: "La descrizione fornita dall’uomo non lasciava margini di dubbio – spiegano - la coda di questa tartaruga è lunga quanto il carapace e questo le conferisce un aspetto inconsueto che la rende inconfondibile". La tartaruga era stata confinata in una vasca per la raccolta dell’acqua, un luogo da cui difficilmente avrebbe potuto uscire da sola. Gli agenti della Forestale temono che qualcuno abbia incautamente liberato il pericoloso animale: "Probabilmente qualcuno l’ha notata e, pensandola intrappolata o in pericolo l’ha liberata. Ora temiamo che la tartaruga carnivora possa avventurarsi fino al Ticino in cerca di cibo e lì entrare in contatto con i bagnanti. L’incontro ravvicinato con l’azzannatrice è assolutamente sconsigliabile: se minacciata, infatti, può infliggere serie morsicature col suo becco potente e la sua capacità di proiettare il lungo collo per mordere. Ecco perché è assolutamente necessario segnalare ogni avvistamento al 1515 ed evitare il contatto diretto con il rettile". La speranza di ritrovare e catturare l’animale è strettamente vincolata agli avvistamenti casuali e alla collaborazione della gente, impensabile infatti l’idea di organizzare una ricerca su vasta scala: la tartaruga ora si trova in un habitat decisamente favorevole in cui ha anche il vantaggio di una grande capacità mimetica: sarebbe praticamente impossibile scovarla.

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