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domenica 23 novembre 2008

Usura, affare di famiglia

VARESE L’attività di famiglia era l’usura. Con interessi da capogiro capaci di strozzare piccoli commercianti e imprenditori dell’hinterland Varesotto: a Vedano Olona come a Porto Ceresio e Albizzate. Un giro che negli anni, dal 2003 al 2008, è arrivato alla somma stimata di 300 mila euro più diversi oggetti di valore, come auto e gioielli. Anche in questo caso la tagliola scattava quando i commercianti in difficoltà chiedevano prestiti di diversa entità, da 2 mila fino a 30 mila euro, che poi crescevano esponenzialmente in base ai tassi di interesse: qualcosa come il 210 e oil 144 per cento all'anno a seconda dei casi. A stroncare il giro ci hanno pensato però i carabinieri. L’operazione “Pinella” condotta dal nucleo operativo e radiomobile di Varese, con l’ausilio dei militari della stazione di Malnate e quelli della compagnia di Gioia del Colle in provincia di Bari, ha portato infatti all’arresto di Felice Armigero e Stella Rossano, marito e moglie rispettivamente di 52 e 47 anni, fermati in Puglia nel paese d’origine Acquaviva delle Fonti, e del figlio Leonardo di 30 anni già ai domiciliari a Vedano. Un blitz che ha chiuso le indagine scattate nell’aprile scorso, quando proprio un commerciante di Vedano Olona, non riuscendo più a sostenere i pagamenti dei debiti, aveva denunciato tutto ai carabinieri. Così Leonardo Armigero era stato arrestato in agosto in flagranza di reato mentre il piccolo imprenditore gli consegnava la sua auto, una Volkswagen Tuareg. Da lì gli uomini dell’Arma hanno poi individuato, grazie ad altre quattro denunce anche i casi analoghi di Porto Ceresio, Vedano Olona e Albizzate, arrivando ai nuovi arresti. Secondo i carabinieri, infatti, il capo famiglia, Felice Armigero, volto noto alle forze dell’ordine, con alle spalle un’affiliazione datata Anni Novanta con il clan “La Rosa”, costola del sud barese della “Sacra Corona Unita”, era anche il capo indiscusso del gruppo di usurai. La moglie, invece, si occupava del trasferimento del denaro. Una sorta di corriere che portava i soldi dalla Puglia e si occupava della gestione degli introiti dell’attività illegale. L’accusa per tutti e tre è così quella di associazione a delinquere finalizzata all’usura, esercizio abusivo della professione finanziaria ed estorsione. Il tutto, come hanno ricordato i carabinieri, “grazie alle fondamentali le denunce dei commercianti e degli artigiani vittime di usura”.

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