Quanto poteva durare il silenzio di Shockraver? per sempre? per un anno? è durato meno di un mese. In questi giorni stanno infatti ricomparendo gli annunci dei party sul sito dedicato al mondo dei rave, lo stesso che aveva lanciato l'appello al ritorno all'underground. Ci si arriva facilmente. Basta cliccare, come succedeva sino a prima di Pasqua, sul link "Teknival". A quel punto compare il pippone retorico sulla necessità di combattere il mercato della droga. Sul bisogno di limitare la diffusione degli stupefacenti all'interno delle feste clandestine. La solita manfrina del raver duro e puro, quello che lo fa perchè ci crede, quello che rifiuta il mercato. Ma... dietro la faccia pulita di chi rifiuta la merda si nasconde il vecchio, caro, elenco di flyer che annunciano feste in tutta Italia e in tutta Europa. Evidentemente il silenzio di queste settimane è costato caro. Probabilmente i party di marzo e aprile sono stati un autentico flop. Saranno rimaste partite invendute di ketamina, MdMa, Speed, Trip, e chissà quant'altro ancora. Così, cliccando su un anonimo simbolino lampeggiante si accede alla pagina fantasma. Qui scorrono i flyer. Per ora riguardano in gran parte feste autorizzate, ma non mancano i primi annunci di party clandestini. Non mancano i vecchi "more info later" e i vecchi numeri telefonici. Insomma, dopo lo spaesamento iniziale tutto sta tornando come prima. Questa, a scanso di equivoci, non è una condanna dei rave. Personalmente ritengo che il fenomeno sia interessantissimo, che abbia una sua dignità e ne sono un curioso osservatore. Questa è una condanna dell'ipocrisia, che oggi non risparmia nessuno, tantomeno i movimenti antagonisti. Quelli che dicono di sbattersene delle regole del mercato e poi, per stare in piedi, hanno bisogno di succhiare dalla stessa tetta che rifiutano. Ma, ahinoi, alla logica del denaro non si sfugge.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)


Nessun commento:
Posta un commento