
Prima l’annuncio generico su internet, visibile da settimane. Nel pomeriggio di venerdì 21 marzo, a poche ore dall’inizio del party clandestino il tam tam si fa più insistente ma, a differenza di quanto successo in altre occasioni, non vengono fornite indicazioni precise: si sa solamente che la festa è in zona Milano. Accessibile solo agli iniziati, alla gente che sa dove trovare le informazioni. La sera di venerdì lo sballo ha inizio. Poche centinaia di giovani si concentrano nell’area dell’ex dogana ferroviaria di Segrate e ballano al ritmo della musica techno, tra droga e alcool, in un’atmosfera surreale, in stile Blade runner.
LO SBALLO
Per tutta la giornata di sabato 22 marzo la festa continua, mentre la polizia controlla da lontano. La notte tra sabato e domenica per il rave è il momento clou, quello in cui alla festa si concentra il maggior numero di persone.
IL MALORE
Alle 4 del mattino di domenica 23 marzo un ragazzo si sente male, è Mattia, cade in terra in preda a quella che è stata descritta come una crisi epilettica, probabilmente sotto l’effetto di droghe. Gli amici lo soccorrono e chiamano il 118. Mattia viene portato all’ospedale di Cinisello Balsamo.
LA MORTE
Per il giovane di Castellanza inizia una lunga agonia. Ci vogliono 12 ore e quattro arresti cardiaci prima che il suo giovane cuore smetta definitivamente di battere. Nel tardo pomeriggio di domenica si diffonde la notizia della morte di un raver, una notizia che circola lentamente anche tra i sound, che comunque non smettono di suonare fino a lunedì 24 marzo, quando la tragedia era già di dominio pubblico da diverse ore.
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