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giovedì 8 maggio 2008

Si finge frate per violentare una ragazzina

BUSTO ARSIZIO Aveva proposto a una ragazzina 13enne e alla sua famiglia un “percorso mistico di preghiera” per farla giungere alla santità, invece approfittava sessualmente della minorenne. Per questo un sedicente frate laico 50enne e' stato arrestato, mercoledì, dagli investigatori del commissariato di polizia di Busto Arsizio. Agenti che hanno raccolto il grido d’aiuto della piccola. E’ stato, infatti, un tema della giovanissima studentessa scritto a marzo a rivelare tutto. Un incubo messo nero su bianco dalla 13enne di un paese vicino a Busto Arsizio. Un amico di famiglia la toccava, con la scusa di farla pregare le prendeva le mani, nella sua cameretta, la faceva spogliare, poi la fotografava. Così leggendo quelle frasi la professoressa ha immediatamente avvisato il preside e poi la polizia. L’indagine è stata accurata e non ha lasciato scampo ad A.C, 50enne di Busto Arsizio, appassionato di informatica. L’uomo, incensurato, è finito in manette con tre accuse gravissime: violenza sessuale aggravata e continuata su una minore di 14 anni, detenzione di materiale pedopornografico e creazione di materiale pedopornografico. A casa, durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato diversi file e uno, con l’indicazione “non cancellare mai”, contenente una decina di foto della ragazzina, anche nuda. L’uomo ha riferito di essere un sedicente frate laico, dei francescani, e come tale si era proposto alla mamma della bimba, conosciuta tramite un’amica comune, per la forniture di un computer. Poi, si era messo a disposizione, carpendo la fiducia dei genitori. Ma in realtà questo era solo uno stratagemma per ingannarli. La conferma arriva direttamente da Roberto Ferrari, Ministro provinciale dei Frati minori della Lombardia. “Quell’uomo – ha spiegato – non appartiene all'Ordine francescano né altri ordini di frati minori”. A lui interessava solo la ragazzina. Una preda da scaraventare all’inferno. “Io sono il tuo angelo custode e tu devi pregare di più”. Così si rivolgeva alla sua vittima prima di toccarla con assurdi stratagemmi, come la “trasfusione di cellule” per consentirle di andare in paradiso. Episodi che si sono susseguiti a casa della ragazzina, ogni giovedì, tra l’agosto e il novembre del 2007. Violenze interrotte dopo quasi 4 mesi quando la 13enne ha detto alla mamma che non voleva più vedere il frate laico. I genitori, prostrati da una serie di lutti in famiglia e convinti della bontà dell’uomo, pare non sospettassero nulla e considerassero quegli incontri mistici solo come una specie di catechismo privato da parte di una persona che, assicura la Polizia, era all’apparenza assolutamente fidata. Non contento l’uomo ha poi continuato ad inviare alla tredicenne una serie di sms cercando di allontanarla dalle amiche e intimandole di non riferire nulla in giro. Ora però il 50enne si trova in carcere a Busto Arisizo e sarà interrogato nelle prossime ora dal sostituto procuratore Roberto Pirro, che conduce l’inchiesta.

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