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sabato 31 maggio 2008

Uno statuto "speciale" per Tradate

TRADATE Tradizioni cristiane, collaborazione transfrontaliera, salvaguardia del lombardo occidentale, della famiglia tradizionale, della cultura e delle tradizioni locali. Sono questi alcuni dei punti cardine inseriti tra i principi ispiratori del nuovo statuto comunale della città di Tradate. Il documento è in fase di discussione in sede di commissione affari istituzionali e verrà approvato - secondo i più, non prima di essere corretto e rivisto - tra non molto tempo. A Proporre il testo del nuovo statuto è stato il presidente della commissione Marco Brambilla (Lega Nord), che si è scontrato anche con qualche riserva interna alla stessa maggioranza, pare infatti che più di qualche membro della commissione abbia chiesto di mitigare il testo, rendendolo “meno leghista”, anche se è pur vero che oltre il 40% dei tradatesi ha espresso recentemente il proprio sostegno al partito di Bossi. "Il comune di Tradate – si legge nell’articolo 4 della bozza - riconosce il lombardo occidentale, la cultura e le tradizioni locali come patrimonio da salvaguardare, per conservare la memoria del passato nelle generazioni future. Inoltre, promuove una politica di incremento della collaborazione transfrontaliera studiando e, laddove possibile, attuando, progetti comuni per lo sviluppo in campo economico, dei trasporti, delle comunicazioni, culturale ed ambientale dell’area italo-svizzera. S’impegna a sostenere in modo fattivo iniziative che valorizzino il ruolo centrale della famiglia tradizionale, sotto forma di iniziative concrete, con l’obiettivo di costruire una società equilibrata e radicata nei propri valori e tradizioni". Un testo marcatamente ispirato ai principi portati alti dal Carroccio, a cui si aggiungono altri elementi che non mancheranno di accendere il dibattito politico in città, come questa frase antiabortista: "Il comune di Tradate, nell’ambito delle proprie competenze, difende saldamente il diritto alla vita di ogni essere umano, sin dal concepimento". Non poteva mancare, e ovviamente non manca, un accenno in chiave federalista ai rapporti con gli enti superiori: "Il comune di Tradate, nell’ambito della sfera di propria competenza, s’impegna a recepire e proporre azioni destinate al raggiungimento del maggior grado di autonomia possibile rispetto alla regione e allo stato", come non manca un ammicco all’Europa dei popoli, vista come "futura organizzazione delle persone con stessa storia, tradizioni, cultura, obiettivi comuni", come dire: alto là alla Turchia. Tra i vari argomenti presi in considerazione dallo statuto, che è una sorta di “Costituzione” del Comune, vengono presi in considerazione anche gli elementi distintivi della città, a gran sorpresa compare la bandiera del Comune che sostituisce, salvo i momenti in cui proprio non se ne può fare a meno, il Tricolore e la bandiera dell’Europa, come si evince dal testo dell’articolo 3 dello statuto: "la bandiera verrà esposta sulla facciata del palazzo comunale e in tutti gli edifici civici, come, a titolo di esempio, biblioteche, scuole, musei, scuole, in vista ai cittadini, salvo nei giorni in cui è obbligatoria l’esposizione della bandiera della Repubblica e di quella dell’Unione Europea". Ancora non è chiaro come sarà composto il vessillo tradatese, infatti nella bozza del documento, l’articolo di descrizione della bandiera ancora non è ancora stato inserito. È chiaramente impossibile prendere in esame il testo nella sua completezza, questo si compone infatti di 15 pagine e una quarantina di articoli. Sarà la politica, nei prossimi giorni, ad entrare nel merito delle scelte operate dalla commissione consiliare per proporre eventuali modifiche e miglioramenti.

2 commenti:

Altra Tradate ha detto...

Una proposta di statuto veramente 'terrificante' per l'aspetto culturale di cui vuole essere portatrice. La bandiera del Comune? Ci va bene, ma MAI togliere o mettere in secondo piano quella dell'ITALIA! Faremo di tutto per mutare questa bozza di statuto. Siamo certi che anche il PdL non permetterà un risultato così di parte.

Simone Ceriani ha detto...

cavoli... ma qui stiamo tornando al medioevo con le signorie che si fanno la guerra tra di loro? sono sempre più allibito dalle azioni del comune di tradate (fornace, rifiuti alle finestre, piste ciclabili realizzate a casaccio, pavè ovunque...)... e per suggellare questa scelta della bandiera tradatese nessun componente dell'amministrazione comunale era presente al concerto delle due bande cittadine per la festa della repubblica del 2 giugno... cosa c'era di diverso da un normale concerto quindi? nulla! grazie comune di Tradate... a quando la guerra di trincea con Lonate o Venegono