VARESE I mondiali di ciclismo su strada sono alle porte e il sito dell’organizzazione ce lo ricorda chiaramente: “- 60”. Significa che tra meno di due mesi la Provincia di Varese, ancor di più il suo capoluogo, sarà alle prese con la manifestazione sportiva più importante con cui abbia avuto la possibilità di confrontarsi negli ultimi anni. Indubbiamente una grande occasione per il territorio a cui, tuttavia, corrispondono anche grandi responsabilità. Oltre all’organizzazione dei percorsi, all’asfaltatura delle strade e alla sistemazione viabilistica, occorre pensare anche e soprattutto all’accoglienza di appassionati e turisti che presumibilmente arriveranno a Varese da tutta Europa e oltre.
Proprio alla luce di questa considerazione abbiamo vestito per alcune ore i panni del turista tedesco e, partendo da internet, abbiamo cercato informazioni sui mondiali e sulle possibilità di pernottamento nel capoluogo, con una richiesta particolare: "Vorremmo noleggiare delle biciclette". I risultati, ahinoi, sono stati decisamente poco “mondiali”.
Le prime parole digitate nel motore di ricerca sono state “Weltmeisterschaften Varese 2008”, non si tratta di una parolaccia: è semplicemente la traduzione in tedesco della frase “Mondiali Varese 2008”. Il primo risultato, come è giusto che sia, porta dritti al sito dell’organizzazione http://www.varese2008.org/, più precisamente alla sua versione in italiano. Una volta dentro al sito l’ipotetico turista teutonico ha tre possibilità: continuare la navigazione in italiano, optare per quella in inglese o per quella in francese. Niente traduzione in tedesco. Il turista germanico non si perde d’animo, grazie alla tenacia e l’ostinazione che lo contraddistinguono, navigando a vista, riesce comunque a scovare il link a http://www.vareseturismo.org/, il sito del Consorzio turistico della provincia di Varese (partner ufficiale dei campionati del mondo di ciclismo). Anche qui una speranza tradita: ogni clic verso i mondiali è una tegola in testa. In questo nuovo sito scompare addirittura la versione francese e il povero turista rimane solo con la possibilità dell’italiano e dell’inglese. Ma decidiamo di andare avanti e tentiamo di prenotare il nostro campionato. Dalla home page scarichiamo una serie di moduli (in inglese e italiano) da compilare per prenotare delle camere durante la settimana di gare. Siamo di fronte ad un dilemma amletico: quale albergo scegliere? Qui parte la seconda parte della nostra ricerca. Il turista tedesco in questione è determinato nel voler soggiornare a Varese, non parla inglese e vuole noleggiare una bicicletta, aderendo in pieno allo spirito della competizione. Non trovando risposte esaurienti sul sito decide di parlare con un operatore. Composto il numero del consorzio turistico, dopo alcuni squilli parla con una ragazza. Questa non conosce il tedesco, si dice pronta a parlare in inglese, al più in francese. La conversazione è imbarazzante: dura meno di 40 secondi e non fornisce alcuna informazione utile, dopo qualche attimo di incertezza la ragazza interrompe la comunicazione. Un po’ indispettito, ma per nulla vinto, il turista viene folgorato da un’idea illuminante, vede un logo e una scritta: “Varese land of tourism”, che sia la volta buona? Sì, in fondo alla pagina c’è il vessillo teutonico in tutta la sua rigida eleganza, parte la navigazione in tedesco. Si apre una nuova home-page e lì, sulla destra c’è una scritta che ha il sapore di un miraggio: “Touristeninformation”. Clic. Compaiono i numeri degli Iat. Chiamiamo quello di Varese. Qui un’operatrice cordiale spiega che preferirebbe parlare in inglese, ma sa il tedesco, purché si parli piano. È già qualcosa. La telefonata dura due minuti e, formulata quattro volte la stessa domanda otteniamo il numero di un albergo del centro di Varese che offre il servizio di nolo biciclette, ma nulla di più. Il nostro turista non è per nulla soddisfatto e sta meditando di rinunciare al mondiale di Varese. L’ultima sorpresa arriva proprio dal sito http://www.vareselandoftourism.it/, nella versione italiana propone uno “speciale mondiali 2008” che scompare nella versione inglese e in quella tedesca.
Proprio alla luce di questa considerazione abbiamo vestito per alcune ore i panni del turista tedesco e, partendo da internet, abbiamo cercato informazioni sui mondiali e sulle possibilità di pernottamento nel capoluogo, con una richiesta particolare: "Vorremmo noleggiare delle biciclette". I risultati, ahinoi, sono stati decisamente poco “mondiali”.
Le prime parole digitate nel motore di ricerca sono state “Weltmeisterschaften Varese 2008”, non si tratta di una parolaccia: è semplicemente la traduzione in tedesco della frase “Mondiali Varese 2008”. Il primo risultato, come è giusto che sia, porta dritti al sito dell’organizzazione http://www.varese2008.org/, più precisamente alla sua versione in italiano. Una volta dentro al sito l’ipotetico turista teutonico ha tre possibilità: continuare la navigazione in italiano, optare per quella in inglese o per quella in francese. Niente traduzione in tedesco. Il turista germanico non si perde d’animo, grazie alla tenacia e l’ostinazione che lo contraddistinguono, navigando a vista, riesce comunque a scovare il link a http://www.vareseturismo.org/, il sito del Consorzio turistico della provincia di Varese (partner ufficiale dei campionati del mondo di ciclismo). Anche qui una speranza tradita: ogni clic verso i mondiali è una tegola in testa. In questo nuovo sito scompare addirittura la versione francese e il povero turista rimane solo con la possibilità dell’italiano e dell’inglese. Ma decidiamo di andare avanti e tentiamo di prenotare il nostro campionato. Dalla home page scarichiamo una serie di moduli (in inglese e italiano) da compilare per prenotare delle camere durante la settimana di gare. Siamo di fronte ad un dilemma amletico: quale albergo scegliere? Qui parte la seconda parte della nostra ricerca. Il turista tedesco in questione è determinato nel voler soggiornare a Varese, non parla inglese e vuole noleggiare una bicicletta, aderendo in pieno allo spirito della competizione. Non trovando risposte esaurienti sul sito decide di parlare con un operatore. Composto il numero del consorzio turistico, dopo alcuni squilli parla con una ragazza. Questa non conosce il tedesco, si dice pronta a parlare in inglese, al più in francese. La conversazione è imbarazzante: dura meno di 40 secondi e non fornisce alcuna informazione utile, dopo qualche attimo di incertezza la ragazza interrompe la comunicazione. Un po’ indispettito, ma per nulla vinto, il turista viene folgorato da un’idea illuminante, vede un logo e una scritta: “Varese land of tourism”, che sia la volta buona? Sì, in fondo alla pagina c’è il vessillo teutonico in tutta la sua rigida eleganza, parte la navigazione in tedesco. Si apre una nuova home-page e lì, sulla destra c’è una scritta che ha il sapore di un miraggio: “Touristeninformation”. Clic. Compaiono i numeri degli Iat. Chiamiamo quello di Varese. Qui un’operatrice cordiale spiega che preferirebbe parlare in inglese, ma sa il tedesco, purché si parli piano. È già qualcosa. La telefonata dura due minuti e, formulata quattro volte la stessa domanda otteniamo il numero di un albergo del centro di Varese che offre il servizio di nolo biciclette, ma nulla di più. Il nostro turista non è per nulla soddisfatto e sta meditando di rinunciare al mondiale di Varese. L’ultima sorpresa arriva proprio dal sito http://www.vareselandoftourism.it/, nella versione italiana propone uno “speciale mondiali 2008” che scompare nella versione inglese e in quella tedesca.
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