CUASSO AL MONTE L’amore più forte di tutto. Di una grave malattia e della sofferenza per le lunghe settimane trascorse in ospedale. L’amore che cresce fino a esplodere nella voglia di vivere uno accanto all’altra. Di sposarsi per coronare questo sogno. Anche a costo di farlo in ospedale. Ma il nosocomio di Cuasso al Monte non è un presidio come gli altri. Saranno l’aria di montagna, l’emozione per un avvenimento unico, la vicinanza assoluta tra personale, degenti e medici. O sarà semplicemente per l’atmosfera da favola di questa storia che i camici bianchi, gli infermieri e persino i parenti degli altri malati si sono trasformati in autentici wedding planner per animare di realtà il sogno.
FIORI D’ARANCIO
Così sabato alle 12 Margherita, ragazza polacca di 27 anni ricoverata nel reparto di medicina riabilitativa, si unirà in matrimonio con il suo Giovanni, 26enne calabrese di Scalea trapiantato a Bosto di Varese. Questo chiedeva la coppia. Solo di unirsi per sempre. Ma avranno molto di più. Perché la loro vitalità e la loro passione hanno catturato tutti. E nessuno si è tirato indietro. Ognuno ha voluto ricamare il suo personale tocco nel quadro della felicità. E mentre Giovanni è impegnato a non svelare la sua sorpresa, Margherita, la sposa non si aspetta altro che una normale cerimonia. Per questo non leggerà questo articolo. E nessuno le deve anticipare niente.
TUTTI IN SCENA
Perché quello di sabato sarà un matrimonio speciale. Al lavoro c’è un team formato dal primario di medicina riabilitativa, Maria Grazia Di Stefano, dalla caposala Maria Chiacchio, da Giovanna Migliotto, parente di un’altra degente ma letteralmente rapita dai preparativi per le nozze, e Roberta Cucchi, assistente sociale che segue i due ragazzi. Ognuno farà la sua parte. “Perché l’ospedale – spiegano – non si deve occupare solo delle patologie. Ma di tutti i bisogni dei pazienti”. Così il comune di Varese ha accelerato la burocrazia e quello di Cuasso al Monte lo ha seguito a ruota, mettendo a disposizione partecipazioni e fiori della saletta della cerimonia. Ma tutto questo non era abbastanza per una favola. E allora medici, infermieri, collaboratori sanitari, parenti dei malati, amici hanno unito le loro forze per arrivare dove nessuno avrebbe mai pensato: vestito, fiori, addobbi, torta e buffet. Tutto curato alla perfezione. Per essere un vero matrimonio da film. Anche più bello. Figlio di gesti spontanei, che nascono dal cuore. Come quello di Andrea Scaramagli e Tania De Gennaro, direttore e receptionist del Caroline Hotel di Brusimpiano che contribuiranno a rendere magica la prima notte di nozze con una stupenda stanza vista lago.
I PROTAGONISTI
Sarà il giorno più bello di Giovanni e Margherita. Lei cinque anni fa è arrivata in Italia a Scalea per una stagione di lavoro. Non si è più mossa. “Anche se per conquistarmi ci ha impiegato un po’ – racconta - . All’inizio erano solo sguardi. Ma forse è questo che mi ha conquistata. Poi gli ho chiesto di sposarmi tante volte ma non si è mai deciso fino ad ora”. E non può negarlo Giovanni. “Pensavo a un matrimonio a regola d’arte – ammette – però poi ho capito che sono solo i sentimenti a contare. L’amore in salute e soprattutto quello nella malattia. E gliel’ho chiesto io”. “Così – gli fa eco Margherita –il mio sogno di vederlo in ginocchio chiedermi la mano si è avverato”. E sabato all’Ospedale di Cuasso sarà il grande giorno. “E non ce ne vogliano Briatore e la Gregoraci – spiegano personale e pazienti – ma il matrimonio dell’anno è quello di Margherita e Giovanni”.
FIORI D’ARANCIO
Così sabato alle 12 Margherita, ragazza polacca di 27 anni ricoverata nel reparto di medicina riabilitativa, si unirà in matrimonio con il suo Giovanni, 26enne calabrese di Scalea trapiantato a Bosto di Varese. Questo chiedeva la coppia. Solo di unirsi per sempre. Ma avranno molto di più. Perché la loro vitalità e la loro passione hanno catturato tutti. E nessuno si è tirato indietro. Ognuno ha voluto ricamare il suo personale tocco nel quadro della felicità. E mentre Giovanni è impegnato a non svelare la sua sorpresa, Margherita, la sposa non si aspetta altro che una normale cerimonia. Per questo non leggerà questo articolo. E nessuno le deve anticipare niente.
TUTTI IN SCENA
Perché quello di sabato sarà un matrimonio speciale. Al lavoro c’è un team formato dal primario di medicina riabilitativa, Maria Grazia Di Stefano, dalla caposala Maria Chiacchio, da Giovanna Migliotto, parente di un’altra degente ma letteralmente rapita dai preparativi per le nozze, e Roberta Cucchi, assistente sociale che segue i due ragazzi. Ognuno farà la sua parte. “Perché l’ospedale – spiegano – non si deve occupare solo delle patologie. Ma di tutti i bisogni dei pazienti”. Così il comune di Varese ha accelerato la burocrazia e quello di Cuasso al Monte lo ha seguito a ruota, mettendo a disposizione partecipazioni e fiori della saletta della cerimonia. Ma tutto questo non era abbastanza per una favola. E allora medici, infermieri, collaboratori sanitari, parenti dei malati, amici hanno unito le loro forze per arrivare dove nessuno avrebbe mai pensato: vestito, fiori, addobbi, torta e buffet. Tutto curato alla perfezione. Per essere un vero matrimonio da film. Anche più bello. Figlio di gesti spontanei, che nascono dal cuore. Come quello di Andrea Scaramagli e Tania De Gennaro, direttore e receptionist del Caroline Hotel di Brusimpiano che contribuiranno a rendere magica la prima notte di nozze con una stupenda stanza vista lago.
I PROTAGONISTI
Sarà il giorno più bello di Giovanni e Margherita. Lei cinque anni fa è arrivata in Italia a Scalea per una stagione di lavoro. Non si è più mossa. “Anche se per conquistarmi ci ha impiegato un po’ – racconta - . All’inizio erano solo sguardi. Ma forse è questo che mi ha conquistata. Poi gli ho chiesto di sposarmi tante volte ma non si è mai deciso fino ad ora”. E non può negarlo Giovanni. “Pensavo a un matrimonio a regola d’arte – ammette – però poi ho capito che sono solo i sentimenti a contare. L’amore in salute e soprattutto quello nella malattia. E gliel’ho chiesto io”. “Così – gli fa eco Margherita –il mio sogno di vederlo in ginocchio chiedermi la mano si è avverato”. E sabato all’Ospedale di Cuasso sarà il grande giorno. “E non ce ne vogliano Briatore e la Gregoraci – spiegano personale e pazienti – ma il matrimonio dell’anno è quello di Margherita e Giovanni”.
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