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giovedì 3 luglio 2008

Fornace: convenzione al palo

TRADATE Vegagest, il fondo immobiliare che detiene la proprietà dell’intervento immobiliare nell’area ex Fornace, ammette le proprie responsabilità in merito agli abusi edilizi riscontrati nel grande cantiere e sospende unilateralmente la stipula della convenzione con il comune di Tradate. A darne notizia il sindaco della città, Stefano Candiani, in apertura del consiglio comunale di martedì sera. Così si è tornato a parlare della tortuosa vicenda legata alla pratica edilizia di cui tanto si è detto e di cui molto resta ancora da dire. In particolare il primo cittadino di Tradate Stefano Candiani ha tracciato un lungo e particolareggiato resoconto relativo agli ultimi sviluppi, ricordando i fatti salienti già trattati dalle cronache a partire dai primi abusi edilizi riscontrati il 12 febbraio, per scendere poi nei particolari per i fatti più recenti.
Il sindaco, nella sua comunicazione, ha ricordato gli ultimi abusi riscontrati dall’ufficio tecnico comunale, già notificati alla proprietà. Si tratta in particolare di un manufatto in calcestruzzo addossato al lotto A, destinato ad ospitare una cabina Enel, della dimensione totale di 296 metri quadrati. Sul lotto B, invece l’ultimo abuso riscontrato riguarda la lunghezza complessiva del fabbricato, che non è di 170,29 metri bensì di 174,06: questo provoca delle difformità. La prima legata al conseguente aumento di superficie coperta per un totale di 107,82 metri quadri. La seconda per l’aumento di superficie lorda di pavimento di 323,46 metri quadrati. La terza riguarda invece l’inserimento nelle tavole grafiche della distanza del permesso di costruire in sanatoria, che non trova corrispondenza tra quanto dichiarato nel permesso di costruire e la realtà dei fatti.
Il 29 maggio scorso l’ufficio sportello unico e attività produttive del comune di Tradate ha emesso un’ordinanza di demolizione per la cabina Enel adiacente al lotto A, oltre ad una ordinanza di sospensione dei lavori relativamente al lotto B (questa emessa il 10 giugno). Il 20 giugno, la Vegagest ha fatto protocollare una propria comunicazione, con la quale annuncia l’impegno alla sospensione unilaterale di stipula della convenzione. Una lettera lunga, dal contenuto tecnico, che si conclude con la volontà di sospendere unilateralmente gli accordi approvati con la delibera di consiglio comunale numero 23 del 18 aprile scorso e ciò fino a quando non verrà perfezionato il provvedimento di rilascio dei titoli in sanatoria. Una lettera seguita, dopo una settimana, dalla richiesta del permesso di costruire in sanatoria per la cabina Enel, arrivata in comune assieme alla richiesta di permesso di costruire in sanatoria del lotto B (quello del cinema multisala).
Una comunicazione ad alto contenuto tecnico, difficile da comprendere per chi non ha l’orecchio allenato sui tecnicismi, soprattutto accompagnata dal sottofondo musicale dell’orchestrina impegnata in una serata di intrattenimento all’aperto proprio in piazza Mazzini. "La sostanza di quello che è stato detto in consiglio comunale è molto più semplice di quanto si possa pensare – sintetizza il vicesindaco Vito Pipolo – La Vegagest ha in pratica ammesso gli errori e le difformità riscontrate dal comune ed ha annunciato la volontà di sistemare la questione per tornare nelle prossime settimane a ridefinire la convenzione, in modo da poterla approvare con il campo sgombro da polemiche e vizi di qualsiasi genere".

2 commenti:

Altra Tradate ha detto...

GIOCO DELLE PARTI O GIOCO AL MASSACRO?

L'altra sera in Consiglio Comunale il sindaco ha dato lettura di una richiesta di Vegagest SpA (la società che sta realizzando il maxi centro commerciale chiamato FORNACE) di RINUNCIA per il momento alla sottoscrizione della CONVENZIONE con il Comune! L'iniziativa di Vegagest sarebbe "motivata come AUTODENUNCIA per le difformità progettuali realizzate, descrivendo ed enumerando gli abusi commessi e come AUTOTUTELA riguardo alle conseguenze derivanti". Non ci capiamo veramente più nulla: la società dimostra di essere riguardosissima del Comune per alleggerirlo da eventuali colpe, e il Comune invece è timorosissimo nel REVOCARE una propria deliberazione illegittima per vizi sostanziali? Dove siamo finiti nel gioco 'segreto' delle parti? La società si 'trattiene' dal sottoscrivere la convenzione con il Comune, convenzione basata su una delibera che molti continuano a ripetere non sia legittima. E il Comune (forse coraggiosissimo come un coniglio) permette che in modo UNILATERALE la controparte faccia momentaneamente la rinunciataria. Insomma: il Comune teme di svolgere fino in fondo il proprio ruolo, e Vegagest viene incontro al Comune e quasi quasi lo supplisce. Ma chi ci crede? Queste sono operazioni di qualche non tanto nascosto Belzebù (clicca qui), che tira tuttora le trame. Basterebbe scaricare lui e allora tutto verrebbe a galla e tutto andrebbe a posto, con vantaggi per la Città, per il sindaco (ha avuto LUI l'avviso di garanzia, povero!) e per tutta la Amministrazione comunale. Se continuano invece nella difesa di posizioni indifendibili, significa che l'arroganza non ha fine e per questo motivo dovrà finire. Sulle dichiarazioni dell'assessore Pipolo ci permettiamo di dissentire e di ricordargli che la Fornace è un problema che richiede molte altre conoscenze ...

Anonimo ha detto...

Cosa ci guadagnano i cittadini di Tradate?

Stupisce la comunicazione unilaterale della Vegagest perchè avrebbe dovuto essere il comune a prendere questa iniziativa, cioè di non procedere alla stipula della convenzione sulla base di una variante approvata il 18 aprile scorso, che secondo noi è illegittima, in quanto approvata con una procedura, quella semplificata prevista dalla legge regionale 23, non applicabile perchè in presenza di abusi edilizi non sanabili! Noi continuamo a pensare che la strada maestra da percorrere è quella della revoca della delibera 23 e quindi della variante al prg . nr 49 e che venga convocata la conferenza di servizio, che deve comprendere comune, provincia e regione oltre alla proprietà e per questo motivo appoggiamo fino in fondo l' iniziativa dei consiglieri comunali di minoranza.
Sorprende l'atteggiamento del comune che continua ad insistere su una strada che ha fatto perdere solo tempo e a non voler andare in regione, come hanno fatto tanti altri comuni anche vicini.
Un atteggiamento incomprensibile per il quale noi continuamo a porre la domanda : PERCHE' ?
Quali sono i motivi per cui la Esselunga di Venegono Inferiore, l' Iper di Solbiate e di Varese hanno accettato questo percorso ed invece l' Amministrazione Comunale di Tradate che dice di agire nell' interesse dei cittadini ha tentato di prendere scorciatoie ? Cosa ci guadagnano i cittadini tradatesi?

Francesco Liparoti (Sinistra Democratica)