PORTO CERESIO Morire annegato nel lago nelle ore della festa del paese. E’ il triste destino toccato sabato sera , 13 settembre, a Salvatore Riggi, 54enne di Porto Ceresio, individuato nelle acque ormai privo di vita dopo ore di ricerche intorno alle 23.20. Un allarme, quello della sua scomparsa, scattato intorno alle 21, quando una donna, arrivata a Porto proprio per assistere alla “Processione delle Barche” e ai fuochi d’artificio ha visto un uomo, con una sigaretta in bocca, incamminarsi sul pontile collocato proprio davanti alla stazione ferroviaria e poi sparire. Immediata la segnalazione ai carabinieri che nel giro di alcuni minuti si sono precipitati sul posto insieme a vigili del fuoco, protezione civile e polizia locale. Uno schieramento di forze che ha subito iniziato a pattugliare tutta la zona della stazione con particolare attenzione alla porzione d’acqua nei pressi del pontile, mentre i vigili del fuoco allertavano una loro unità di sommozzatori. E proprio nel corso delle prime verifiche la segnalazione si è colorata di dramma: nel parcheggio antistante la stazione i carabinieri hanno individuato l’auto del 54enne, una Fiat Seicento verde acqua, aperta e incustodita. Così i sospetti legati ad un dramma sono cresciuti, mentre nell’area delle Ferrovie arrivavano i parenti dell’uomo in preda alla tensione e ad una preoccupazione sempre crescente. Accanto a pochi metri di distanza tantissime persone concentrate ad ammirare lo spettacolo pirotecnico che chiudeva la manifestazione patronale. Eventi contrastanti, come le sensazioni vissute dalle persone in ansia per il concittadino. Mentre il Ceresio veniva perlustrato con imbarcazioni, cani delle unità cinofile delle protezione civile e rischiarato dalla torce in cielo vibravano le luci e i suoni dei fuochi d’artificio. Spettacolo che per volontà dell’amministrazione comunale non è stato interrotto che in molti, vista la situazione, non hanno per nulla gradito. Anche perché nessuno, tra i tanti ceresini preoccupati per la scomparsa dell’uomo voleva credere alla tragedia dell’uomo, conosciuto per il suo carattere gioviale. “Ora – raccontavano – tornerà come fa sempre. Facendosi una risata”. Sono stati i sommozzatori, però, e il loro intervento a spegnere per sempre ogni illusione. Calatisi in acqua poco prima delle 23, trenta minuti dopo ne sono usciti con il corpo privo di vita del cinquantenne, deposto sulla riva del lago in attesa del via libera alla rimozione. Così il gelo si è impadronito di chi sperava e il silenzio, calato sull’area del lungolago della stazione, è stato rotto dalle grida dei familiari dell’uomo. Un dolore troppo grande da accettare per i fratelli e l’anziano padre, senza al momento nessuna ragione. Spetterà infatti ai carabinieri di Porto Ceresio chiarire con precisione la dinamica della caduta in acqua. Due le ipotesi: un gesto volontario e un incidente, forse legato al fatto che l’uomo si è avventurato sul pontile reso umido dalla pioggia proprio per assistere alla tradizionale “Processione delle Barche”. Chi lo conosceva infatti non riesce a credere che Salavatore Riggi si sia gettato in acqua di sua volontà. “Lo avevamo visto diverse volte nel corso della giornata – hanno raccontato diverse persone – ed si era comportato come al solito”.
LE INDAGINI
Ore di dolore a Porto Ceresio dopo la tragedia costata la vita a Salvatore Riggi, I familiari del 54enne annegato nel Ceresio nei pressi del pontile della società di navigazione non riescono a darsi pace. Sul fronte delle indagini dei carabinieri di Porto Ceresio che dovranno chiarire la dinamica della caduta in acqua si attende, invece, l’esito dell’esame autoptico previsto in giornata. Due le ipotesi: un gesto volontario o quella di un incidente che in queste ore appare la privilegiata. Salvatore Riggi, infatti, potrebbe essersi avventurato sul pontile reso umido dalla pioggia proprio per assistere alla tradizionale “Processione delle Barche”. Dopo aver lasciato l’auto nel posteggio della stazione si sarebbe così spinto, magari alla ricerca di una visuale migliore, al limite dell’attracco dei battelli, con una sigaretta in bocca come riferito da una testimone, e lì, anche a causa del buio, sarebbe scivolato o inciampato finendo in acqua. A supportare questa versione anche le tante persone che hanno incontrato nel corso della giornata e che lo hanno descritto gioviale come sempre. “Ci era apparso sereno e gentile come sempre – raccontano - . Di sicuro non aveva l’aria di chi ha intenzione di farla finita”. Potrebbe essere stata un’assurda fatalità dunque a portare via all’affetto dei familiari Salvatore. Intanto gli amministratori ceresini tornano sulla decisione di non sospendere il cerimoniale della festa per fare chiarezza. “Quando abbiamo ricevuto la segnalazione di una persona finita nel lago – spiega il sindaco Giorgio Ciancetti – mi sono subito precipitato all’imbarcadero con altri componenti della giunta. Abbiamo assistito alla prima fase delle ricerche ma ancora non si aveva alcuna certezza della segnalazione. Se avessimo avuto una conferma non avremmo esitato un solo secondo ad annullare i fuochi”. Ma non solo. “La decisione di proseguire con il programma voleva anche evitare che nella zona della stazione – prosegue il primo cittadino – si riversasse una folla di curiosi che avrebbe complicato, e non poco, le operazioni di ricerca. In ogni caso quando abbiamo optato per proseguire regolarmente con la serata non vi era alcuna certezza della presenza nelle acque del lago di una persona. C’era solo una segnalazione che andava ancora verificata”.
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