TRADATE Sono 8 le prostitute africane finite nella rete tesa ieri mattina dai carabinieri della tenenza di Tradate in collaborazione con la polizia locale della città. Una quindicina gli uomini impegnati nell’operazione tra carabinieri e vigili. Militari in divisa e in borghese comandati dal luogotenente Sebastiano De Iannello si sono appostati fin dalle prime ore del mattino nei boschi del parco Pineta di Appiano e Tradate, nelle aree che costeggiano le vie per Appiano e per Castelnuovo, territorio dove le lucciole esercitano abitualmente. Le hanno prese così, man mano che arrivavano. Il tutto ovviamente non è stato privo di complicazioni, come inseguimenti tra gli alberi e ruzzoloni tra le frasche e le ramaglie del sottobosco. Le hanno portate prima nella caserma di Tradate, poi al comando di compagnia a Saronno per completare le procedure di fotosegnalazione e rilevazione delle impronte digitali, infine verso la Questura di Varese. Gli inquirenti devono infatti verificare se le ragazze erano già state colpite da un precedente decreto di espulsione, per farlo devono incrociare foto e impronte con i dati degli archivi.
Le ragazze fermate hanno tutte dichiarato di essere di nazionalità ganese. "Molto più probabilmente sono nigeriane – spiegano i volontari del gruppo Mares (la costola della Caritas che a Tradate si occupa proprio di prostituzione) - e di una zona ben precisa della Nigeria, nei pressi di Benin City, nel sud del paese". Un’area che purtroppo negli anni ha mantenuto intatta la sua vocazione di terra di schiavi: così era nel diciassettesimo secolo, così è ancora oggi. "Negli ultimi mesi inoltre c’è stato un forte ricambio sulla piazza tradatese – spiegano i volontari di Mares –, abbiamo registrato un impressionante abbassamento dell’età media delle ragazze. Loro dichiarano sempre la maggiore età, ma alcune sono poco più che bambine, hanno quindici o sedici anni al massimo". Loro, le schiave del sesso, ad ogni controllo forniscono identità differenti nel tentativo di raggirare chi le deve identificare, per limitare il rischio di un’espulsione. Questa, infatti, l’unica contestazione che rischiano, contrariamente a quanto si pensa ad oggi non è ancora in vigore il disegno di legge proposto dal Ministro Mara Carfagna (nella foto), che prevede multe e carcere per le lucciole di strada.
Il problema, in ogni caso, è molto sentito in città, come ha confermato lo stesso sindaco di Tradate commentando la retata di ieri mattina: "La zona del parco Pineta è critica, la presenza di prostitute era andata crescendo negli ultimi mesi ed era diventato davvero imbarazzante attraversare quell’area. Quella messa in atto questa mattina (martedì 14 ottobre, nda) è l’unica risposta possibile di fronte ad un disagio lamentato da una larga fetta della popolazione. Il fenomeno, purtroppo, viene subito e non può essere controllato dalla città, è per questo che mi sono astenuto dall’emettere ordinanze che hanno il solo scopo di fare chiasso. Rimango convinto che il problema debba essere risolto a livello sociale, ma in casi estremi è necessaria anche la repressione e di questo ringrazio il nuovo comandante provinciale dell’Arma e gli uomini di Tradate".
1 commento:
minchia ma la foto (di repertorio) non è mica della ministra carfagna??
vergogna
portate rispetto per i politici
sempre vostro,
Don F.
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