PORTO CERESIO Mattinata di ordinario caos sulla linea Porto Ceresio – Varese. Allo sciopero dei ferrovieri, infatti, si è aggiunto con effetti “tragici” per i pendolari lo slittamento dei convogli sui binari. Il disguido tecnico che si credeva superato, dopo gli interventi estivi sulla tratta, è invece riesploso ieri in tutta la sua paradossale gravità. Una la scena già vissuta più volte a partire dai primi anni del 2000 che è ricomparsa agli occhi degli utenti come un flashback di cui avrebbero fatto volentieri a meno. L’immagine è la solita: il treno arranca lungo la salita a passo d’uomo e le ruote slittano a vuoto sui binari fino a quando il convoglio si rassegna a fare marcia indietro e a ritornare alla stazione. Con i pendolari e gli utenti imbufaliti per la nuova “crisi” dei locomotori Taf delle Ferrovie dello Stato, nati e pensati come convogli della moderna generazione. L’incredibile inconveniente si è verificato ieri e ha coinvolto i treni delle 6.03, 7.06., 7.48 e 8.06. Ma visto che i problemi non arrivano mai soli lo slittamento si è verificato proprio nel giorno dello sciopero indetto dai ferrovieri e addetti del trasporto pubblico locale. Così, nonostante le fasce di garanzia dalle 6 alle 9, i disagi del paradossale slittamento si sono sommati a quelli del blocco in vigore dalle 21 di domenica alle 21 di ieri. Perché lungo la salitella che porta a Bisuschio le “ruote ferrate” hanno iniziato nuovamente a slittare, complice la brina e alcune foglie umide finite sui binari, e il locomotore non avanzando ha obbligato il capotreno a rientrare lentamente, a marcia indietro, fino alla stazione di partenza. E, secondo i pendolari, non è nemmeno la prima volta nelle ultime settimane. Così è scattata la chiamata ai bus sostitutivi con ritardi che si sono sommati a ritardi. Superato questo inconveniente, poi, i passeggeri si sono scontrati con i blocchi a Varese e a Milano: arrivati in ritardo di diverse decine di minuti sulla loro tabella di marcia antisciopero hanno dovuto arrendersi alla paralisi degli altri mezzi. “Un’odissea incredibile – raccontano ancora arrabbiati – . Nel terzo millennio i treni non possono bloccarsi per la brina”. Tutt’altro che sereno anche il sindaco di Porto Ceresio, Girogio Ciancetti. “Quando nel 2002 era sorto il problema – ricorda – ci eravamo mobilitati anche con una petizione ufficiale. Ora non ci resta che tornare alla carica con Trenitalia. Ci vorrebbero molto più riguardo e attenzione per i nostri pendolari: studenti e lavoratori che pagano abbonamenti e biglietti per un servizio che deve essere all’altezza”. Parlano, invece, di problema individuato e risolto da Trenitalia. “I disagi – confermano – con ritardi di mezzora e sostituzione dei convogli con i bus sono imputabili alla presenza di foglie umide sui binari. Ma questa è una situazione che non dovrebbe ripersi anche perché abbiamo dato il via ad operazioni specifiche sui punti critici della tratta”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento