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venerdì 7 novembre 2008

Piove in Questura. A Varese i poliziotti sono a mollo

VARESE “Dopo i mondiali di ciclismo a Varese ci si prepara per quelli di nuoto in camera. Una competizione che ciclicamente ci vede in prima linea”. Parola degli agenti alloggiati nel palazzo della Questura di Varese. Questa è la provocazione scelta dal Coisp, il Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia, per denunciare i nuovi allagamenti delle camere dei poliziotti, al terzo piano della Questura della Città Giardino. “Colpa dei serramenti dei lucernai – evidenziano dal Coisp -: le intelaiature sono ormai logorate e lasciate senza alcuna manutenzione. Per questo quando le precipitazioni atmosferiche diventano abbondanti le infiltrazioni diventano dei veri e propri rigagnoli d’acqua che scendono dal soffitto, dai muri, e vanno a bagnare tutta la stanza”. Problema grave anche perché cronico e già sollevato, con forza, in più di un’occasione. Dopo l’allarme acqua delle scorse settimane, infatti, venticinque agenti si sono ritrovati, puntualmente, con i loro alloggi invasi dalla pioggia. “Lo avevamo detto per tempo, prima di questa settimana di maltempo – attacca Vittorio Bombino, segretario regionale del Coisp - che gli alloggi collettivi di servizio della Questura di Varese necessitano di interventi urgenti di manutenzione. Ma le nostre richieste sono state ignorate e così ancora una volta i colleghi hanno visto le loro camere trasformarsi in piccole piscine. Senza sprechi di risorse idriche, nel pieno rispetto dell’ecologia, perché era tutta acqua piovana”. Usano l’ironia dal Coisp ma, fanno capire, il problema è serio. “È almeno dal settembre del 2007 – evidenziano infatti dal Coisp – che il problema delle infiltrazioni di acqua piovana negli alloggi è stato portato all’attenzione della Questura con la speranza che qualcosa di sbloccasse in questa incresciosa e umida situazione. Poi nella scorsa primavera abbiamo avuto la rassicurazione che ci sarebbero stati dei lavori per eliminare queste infiltrazioni di acqua piovana, perché di lì a poco sarebbero iniziati anche i lavori per la messa in sicurezza dell’entrata e del Corpo di Guardia della Questura, ma anche nella settimana appena trascorsa gli agenti hanno dovuto lottare con cascata d’acqua e bacinelle disseminate nelle stanze per cercare di contenere le infiltrazioni di pioggia dai lucernari”. Non vogliono polemica dal Coisp ma risultati. “I colleghi – spiegano dal sindacato di polizia - sono stufi di convivere con questa situazione di disagio, che può essere fonte di malanni, a causa della forte umidità. Non ci sembra di chiedere tanto: vogliamo solo condizioni dignitose, in un ambiente sano e senza stanziamenti enormi di denaro. Qualcosa di normale specialmente nella Questura della città del Ministro dell’Interno, Roberto Maroni”. E il tempo scorre con l’autunno che entra nel vivo. “Già – conclude il segretario regionale Bombini – oltre venti agenti hanno dovuto subire un’altra settimana di acqua nelle loro camere. Speriamo che adesso qualcosa si muova. Altrimenti proseguiremo con le nostre proteste”. Garantire alloggi asciutti ai poliziotti. Questo l’obiettivo. “Sono condizioni di vita indispensabili – concludono – che crediamo vadano garantite senza ulteriori perdite di tempo o giustificazioni. Perché gli alloggi “piscina” sono ingiustificabili”.

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