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lunedì 23 febbraio 2009

La navigazione affonda sul Maggiore. Ora si spera nella Regione

LAVENO MOMBELLO La fiducia anche alla Camera al decreto “Milleproroghe” ha tagliato le gambe alla Navigazione del Lago Maggiore. E ora l’unica salvezza sembra essere la regionalizzazione del servizio. “A patto però – chiarisce l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo – che vengano reintrodotti questi fondi indispensabili per mantenere in essere un servizio che non può essere ridotto in vista delle belle stagioni che sono anche le più remunerative sotto il profilo delle entrate”. I conti, infatti, si fanno per ora con il decreto, blindato come la finanziaria, che non ha bloccato la riduzione di 14 milioni di euro su 33 di fabbisogno. Una circostanza che rischia seriamente di mettere in ginocchio l’area del Verbano, oltre che diversi posti di lavoro e una serie di collegamenti. Così se il presente sembra segnato si lavora almeno per salvare il futuro con la parola d’ordine rappresentata dalla “regionalizzazione del servizio”. Un tema caro a Raffaele Cattaneo e rilanciato ora dal senatore di Alleanza nazionale Alessio Butti. “Bisogna passare la competenza in materia di laghi e navigazione alle Regioni”, spiega il parlamentare comasco che nei giorni scorsi ha depositato un’interrogazione al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. “Questa è una strada per la quale mi batto da tempo – ha evidenziato Cattaneo – e proprio di recente con i miei colleghi di Veneto e Piemonte siamo tornati alla carica. Del resto è sotto gli occhi di tutti come sul lago di Iseo, dove i servizi sono regionalizzati, le cose funzionino decisamente meglio. Però questo non vuol dire che possiamo accettare una polpetta avvelenata. Prima del passaggio, ed è qui dove la trattativa si è sempre arenata in passato e dove deve riprendere ora, è necessario un risanamento economico della società di Navigazione. Non possiamo accettare una polpetta avvelenata”. Garanzia di fondi e situazione ripulita dai debiti pregressi. Questo insomma il nodo da sciogliere. “Prima però – aggiunge Cattaneo – dobbiamo far fronte all’emergenza attuale. E noi, come il Piemonte e il Veneto, ci stiamo battendo con i rappresentanti governativi affinché pongano rimedio ai tagli che a nostro avviso sono stati un errore. I margini sono stretti ma non ho intenzione di mollare”. E intanto sulla regionalizzazione si dicono d’accordo anche i sindaci della sponda varesotta del Verbano e con loro il Consorzio Costa Fiorita. “È evidente – sottolineano sindaci e operatori turistici - che bisogna sganciare i bacini dai consorzi di navigazione. Che aldilà del nome sono gestiti a livello nazionale. Quello che davvero serve è un sistema diversificato e gestito localmente. Solo così si potranno approntare politiche e scelte industriali in grado di rispondere alle reali esigenze di un territorio”.

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