
VARESE Adelina diventerà una suora. Da schiava del sesso al simbolo della lotta alla prostituzione. Per una missione contro tutti gli sfruttatori del mondo che ora ha deciso di consacrare al Signore. Una storia, nel suo finale autentico, colma di speranza. Un percorso di redenzione terreno e solidarietà. A viverlo in prima persona è Adelina. E’ lei che ora corre a braccia aperte verso una nuova vita. Dopo l’inferno in cui era stata scaraventata dal 1996 ora si libra verso la sua vocazione. Dopo aver toccato la strada, la salvezza, il tentativo di costruirsi una famiglia, è arrivata ora la chiamata del Signore. “Ho deciso di farmi suora”. Lo ha annunciato lei stessa, proprio in queste ore. Chiamando gli amici, quelli che l’hanno liberata dal racket e ora continuano a darle una mano nella sua battaglia. L’ex prostituta albanese, salvata dagli uomini della Squadra Mobile di Varese, ha deciso così. “Solo Dio mi può amare per quello che sono – racconta quasi in lacrime – ho provato a rifarmi una vita assieme ad un uomo, ho provato ad avere una famiglia, ma ho capito che nessuno al mondo mi può amare per come sono realmente. L’unico che può farlo è Dio”. Dopo essere stata sequestrata e trasformata in una schiava, in una prostituta da marciapiede, e aver subito violenze fisiche e psicologiche di ogni genere il suo riscatto si completa. Dalle torture, ai sequestri e le vendite è passata a vivere sulla propria pelle il ruolo di simbolo della lotta al traffico di giovani donne. Ora ventottenne, dopo essersi convertita al cristianesimo, tenuta a battesimo proprio da uno “dei suoi angeli” in divisa, l’ispettore della Questura varesina Luigi Manco, ha deciso di consacrarsi interamente al Signore. Ha chiesto aiuto a don Mazzi ed è decisa come sempre. Vuole dare nuovo impulso alla sua battaglia contro gli sfruttatori del sesso, ormai parte integrante della sua esistenza. E’ convinta di quello che sarà il suo futuro. La stessa convinzione che l’aveva spinta a denunciare i suoi aguzzini e dar vita all’operazione “Acheronte”, che portò dritte in carcere 36 persone. “Diventando suora potrò essere più incisiva nella mia azione – spiega – continuerò a scendere per strada e lo farò con il vestito da religiosa. Tornerò dalle ragazze, cercherò di convincerle che cambiare vita è possibile come denunciare gli sfruttatori. Voglio seguire l’esempio di don Oreste Benzi. Anche se purtroppo non è più in vita, sono certa che sarebbe felice di questa mia scelta. E’ stato proprio lui a dirmi un giorno: tu devi diventare madre, sorella e amica di tutte le ragazze”. Così con le vesti religiose Adelina continuerà a ricercare con nuovo vigore e innata passione la sua unica ragione di vita, la sua missione: “Salvare tutte le Adeline del mondo”. “E sono sicura che Dio mi darà la forza di farlo”.
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