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venerdì 2 maggio 2008

Arma letale 2

TRADATE Ogni macchia di sangue sull’asfalto genera le sue domande, i suoi rimpianti e i suoi sensi di colpa. Così è stato anche per l’episodio che da ieri pomeriggio sta tenendo sulle spine la città di Tradate, dove la routine di uno sfortunato lunedì di primavera è stata spezzata da un incidente dalla dinamica assurda. Un incidente costato ore di apprensione e di dolore. Mentre nella sala operatoria dell’ospedale Galmarini di Tradate medici ed infermieri erano già al lavoro per rimettere in sesto le gambe della ragazza investita all’uscita da scuola, nel corridoio del comando della polizia locale di Tradate un altro giovane, di pochi mesi più grande, se ne stava seduto con la testa stretta fra le mani. Solo con i suoi venti giorni di patente in tasca e l’espressione di chi sta attendo un verdetto troppo pesante da sopportare. Al computer gli agenti registrano i dati, compilano verbali, si interrogano sulle dinamiche dell’incidente accaduto qualche ora prima sulla Costa del Re. Si tratta di una lunga strada provinciale, scorrevole, in leggera discesa che, dopo aver attraversato i boschi del Parco Pineta, passa davanti al plesso scolastico di Tradate per arrivare fino alla città. Una strada dove non è difficile imbattersi in qualche provetto pilota a cui sfugge il lume della ragione e, nel tentativo di affrontare lo svincolo come fosse una chicane, schiaccia l’acceleratore più del dovuto. Solo che qui non ci sono cordoli o barriere di pneumatici a proteggere le sbandate e quando si esce di strada si rischia di far male a qualcuno. "Non sono molti gli incidenti su questa strada – conferma Claudio Zuanon, il comandante della polizia locale di Tradate – ma quando capitano hanno quasi tutti conseguenze serie per le persone coinvolte". Anche l’episodio di ieri pomeriggio ha confermato questa tendenza, ma secondo il comandante non è la strada ad essere pericolosa: "Il limite è fissato a 50 Km orari e addirittura a cavallo della carreggiata si segnala la presenza delle scuole e si invita a rallentare la marcia. Non parlo del caso specifico, ma spesso l’imperizia e la velocità sono le cause più comuni dei sinistri".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

per favore non gettare fango su un ragazzo che sta già soffrendo...poteva capitare a chiunque...mi dispiace tantissimo per la ragazza coinvolta...ma una cicatrice rimarrà anche al ragazzo...e profonda...

Pagomad ha detto...

Non ho gettato fango. O almeno non era questa la mia intenzione. Quel ragazzo l'ho visto. Ho intuito il suo dispiacere e sono convinto del fatto che rimarrà segnato da questo incidente. Dal mio punto di vista l'articolo non poteva essere fatto che così.

Pagomad ha detto...

Non ho gettato fango. O almeno non era questa la mia intenzione. Quel ragazzo l'ho visto. Ho intuito il suo dispiacere e sono convinto del fatto che rimarrà segnato da questo incidente. Dal mio punto di vista l'articolo non poteva essere fatto che così.