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venerdì 2 maggio 2008

Dal buon samaritano allo sceriffo. Tutte le tipologie di clienti

VARESE Tanti acquirenti diversi, altrettante reazioni. Lo si impara stando sulla strada, tra un semaforo e l’alto. Così si inizia a riconoscere il “ritardatario”: è colui che vedendo la mimosa si rende conto di essersi completamente dimenticato della festa della donna. Per lui il venditore di mimose è quasi un’ancora di salvezza e, così, senza troppe lungaggini sul prezzo sgancia la sua moneta sonante contento di essere riuscito, anche questa volta, a salvare la faccia. Non manca, ovviamente, il “buon samaritano”. Non gli interessa assolutamente nulla dei fiori, ma non riesce a dire di no davanti ad uno sguardo sofferente che chiede aiuto: soldi facili e un mazzetto in meno da piazzare. Di ben altra pasta sono fatti gli “incorruttibili”. Alla sola vista del venditore ritardano il più possibile la frenata e quando, sono costretti a fermare la corsa per evitare l’impatto, d’istinto azionano la chiusura centralizzata: di qua non si passa. Lo “sceriffo”, invece, anche senza abbassare il finestrino si accanisce contro il malcapitato commerciante di strada: i suoi insulti superano anche l’abitacolo insonorizzato e, alla minaccia di ricorrere alla forza pubblica, ottiene sempre il risultato sperato: la ritirata strategica. Non manca “l’affarista”: per lui la missione è quella di spendere il meno possibile. finge allora di non avere abbastanza moneta, si fruga distrattamente nelle tasche e indica che il semaforo sta per scattare: prendere o lasciare. Menzione d’onore per il “romanticone”. Giovane, squattrinato e pieno di buoni sentimenti: è lui a chiedere l’intervento del venditore ambulante. Sceglie il mazzo più bello e lo acquista ringrazia salutando. Noi lo abbiamo incontrato in via Copelli: un ragazzo di colore con un sorriso stampato in volto. È stato lui, con la sua gentilezza, a ripagarci dei tanti insulti incassati in un pomeriggio di lavoro.

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