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venerdì 9 maggio 2008

Disabile prigioniero delle auto e della maleducazione

CUASSO AL MONTE Una porzione di marciapiede, perennemente occupata dalle auto. E un uomo, invalido al 100 percento, e in grado di spostarsi solo con le stampelle o la sedia a rotelle, costretto in casa. Accade in via Repubblica a Cuasso al Piano, frazione di Cuasso al Monte, dove Francesco Piccichè vive con la sua famiglia. Una storia di ordinaria indifferenza che diventa però una vita di rinuncia anche ai più piccoli spostamenti. E’ questa la prigione invisibile in cui è costretto a vivere l’uomo, nonostante le proteste dei familiari e della moglie. E’ proprio lei a parlare e a raccontare la situazione vissuta quotidianamente al punto da divenire esasperazione. “Quando sono stati realizzati i lavori di rifacimento del marciapiede, questo punto di via Repubblica, è stato lasciato a raso per consentire lo scarico e il carico merci al vicino alimentari”. Situazione che avrebbe dovuto essere limitata nel tempo. “Ma così non è stato – attacca la signora – perché quest’area di marciapiede è diventata a tutti gli effetti un parcheggio con l’impossibilità, di fatto, di mio marito, ma anche per esempio di una mamma con il passeggino di muoversi in sicurezza”. Realtà alla quale la famiglia Piccichè non vuole però rassegnarsi. “Abbiamo interpellato più volte il comune, chiedendo di risolvere la questione, ma finora non abbiamo visto risultati. Come per la nostra richiesta di una fermata supplementare dell’autolinea”. Vista infatti la presenza in zona di un’altra persona disabile le due famiglie hanno chiesto e ottenuto, grazie anche al sostegno di altri 30 firmatari, dalla Giuliani e Laudi, azienda del trasporto extraurbano, di poter ottenere una fermata dei bus intermedia e facilmente fruibile. “Peccato che i lavori di allestimento – evidenziano – a carico del comune non siano ancora partiti nonostante le nostre pressanti richieste. Nessuno di noi ha però intenzione di arrendersi”. Anzi se le cose non cambieranno la protesta, questa è la promessa della famiglia Colombo, arriverà fino ai banchi dell’autorità giudiziaria. “Siamo pronti a presentare un esposto in Procura – conferma infatti – perché il diritto a muoversi non può essere negato”. Non c’è alcun disinteresse, chiarisce però il sindaco di Cuasso, Francesco Ziliani. “Aldilà del carico e scarico il problema della sosta, proprio sotto alcuni cartelli di divieto – evidenzia – è una vicenda di malcostume che va sradicato. Per questo ho dato ordini precisi alla polizia locale”. Le cose cambieranno promette, dunque, il sindaco. “Questa è una cosa che mi sento di garantire – conclude Ziliani - . Ci siamo già attivati e presto troveremo una soluzione, anche a suon di multe, che consenta al signor Piccichè di muoversi liberamente”.

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