CASTELVECCANA 114 giovani denunciati per il rave di Castelveccana. Si sono chiuse così, dopo quasi due anni, le indagini dei carabinieri di Luino coordinate dal sostituto procuratore di Varese, Massimo Politi, sulla megafesta illegale che nel weekend del 10 e 11 giugno 2006 aveva animato il tratto di spiaggia della frazione di Caldè, all’interno del perimetro della fornace attiva fino agli anni '60. Un risultato raggiunto dopo il blitz che aveva interrotto il rave alle prime luci di domenica, con tanto di identificazione dei circa 200 partecipanti rimasti, e una serie di 19 perquisizioni domiciliari in Lombardia, Piemonte, Toscana e Emilia Romagna. Chiuso, dunque, il cerchio sui responsabili dell’invasione, ovviamente non autorizzata, dell’area da 10mila metri quadrati di proprietà della società romana Santa Veronica srl. Per tutti i 114 indagati l’accusa è quella di “concorso in occupazione aggravata di terreni ed edifici altrui pubblici o privati”. Reato che ha costretto i carabinieri a spulciare letteralmente il codice penale proprio per trovare un modo di inchiodare alle proprie responsabilità una parte dei partecipanti, quelli ciò considerati il nucleo organizzatore, evitando così spiacevoli conseguenze a quella parte di “curiosi” aggregatasi dopo l’occupazione. Obiettivo centrato grazie allo sforzo investigativo dei carabinieri della compagnia di Luino che, oltre ad indirizzare in maniera chirurgica i loro controlli, hanno anche decodificato ogni aspetto dell’organizzazione di queste feste illegali a base di musica, alcol e droga. I “promotori”, infatti, stando a quanto emerso, avevano prima divelto il cancello d’ingresso, per poi occupare l’edificio e l’area circostante in modo da averla a disposizione per l’intero weekend. Ma non solo. Perché nei giorni precedenti via internet, sms, e con “passa-parola”, stando a quanto accertato dagli inquirenti, si era provveduto alla necessaria pubblicità. Il tutto per un evento in grande stile: tre piste dislocate in varie aree, servizio di distribuzione viveri e bevande, e consumo sfrenato di sostanze stupefacenti. Aspetto fondamentale di ogni rave visto che permette agli organizzatori di rientrare dei costi, garantendo anche ampi margini di guadagno. Il tutto però senza fare i conti con i militari dell’Arma che, dopo la segnalazione dei residenti, proprio nella notte a cavallo tra sabato 10 e domenica 11 giugno si erano attivati nel monitoraggio per poi far scattare il blitz. Circondando di fatto l’area si era così arrivati all’identificazione di circa 200 persone, scremate poi in fase di indagine, alle 114 denunciate. Individui che si aggiungono ai 4 già finiti nei guai per possesso di droga, e all’arresto di uno svizzero residente a Sesto Calende, all'epoca 29enne, sorpreso con 60 grammi di marijuana.
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