TRADATE "Sei tu che fai la differenza, recuperiamo il nostro futuro!". Recita così lo slogan abbinato alla campagna di sensibilizzazione per l’incentivazione della raccolta differenziata dell’alluminio promossa dal comune di Tradate. Una campagna che, come spesso accade, è partita dalle scuole facendo registrare ottimi risultati alle elementari e alle medie. È stata meno entusiasmante, invece, la risposta del plesso scolastico di via Gramsci, dove ogni giorno studiano e bivaccano circa duemila giovani. Siamo andati a curiosare nei nuovi cassonetti distribuiti da Seprio Ambiente, per verificare con i nostri occhi se e come gli studenti tradatesi differenziano i loro rifiuti. Basta sollevare il coperchio di uno qualsiasi dei bidoni riservati all’alluminio per rendersi conto di come la pratica della differenziazione dei rifiuti non sia ancora arrivata da queste parti. Camminando tra gli spazi comuni degli istituti “Montale”, “Geymonat” e “don Milani”, emerge subito un dato di fatto: da queste parti non regnano la pulizia e il decoro che si dovrebbero ad un plesso scolastico. Le lattine vuote si trovano ovunque fuorché dove dovrebbero essere, così all’interno dei contenitori già citati troviamo pezzi di plastica, cartacce, avanzi di cibo e bottiglie di vetro, esattamente come all’interno dei bidoni per i rifiuti indifferenziati. Si butta tutto e comunque nello stesso calderone e chi s’è visto s’è visto. Se dalle parti di via Gramsci la raccolta differenziata è un’optional, tra i ragazzi delle superiori la civiltà non è certo di serie. È sufficiente sostare qualche minuto all’esterno della mensa, durante l’intervallo, per capire le ragioni di tanto disinteresse ad una questione di stringente attualità come quella dei rifiuti. C’è chi fuma e butta la cicca a terra. Chi mangia il panino e getta la plastica sul prato. Chi sorseggia un the freddo e abbandona la lattina sul davanzale della finestra. Il tutto con estrema naturalità, a pochi passi da cestini e bidoni. La colpa forse non è tutta dei ragazzi. Del resto l’immagine offerta dal plesso di via Gramsci non è delle più incoraggianti: accanto al cancello d’ingresso una montagna di rifiuti (in parte anche differenziati) aspetta disordinatamente di essere raccolta dagli addetti. Vecchi banchi e arredi rotti giacciono impolverati negli angoli più nascosti all’esterno delle scuole, mentre nelle aiuole l’erba incolta nasconde le cartacce. La sensazione è che le belle parole spese fin qui da Provincia e Comune non siano servite a molto. Gli enti si sono prodigati nel promuovere spettacoli di sensibilizzazione e giornate ecologiche ma, ahinoi, pare proprio che su questo terreno ci sia ancora molta strada da fare.domenica 4 maggio 2008
In classe la differenziata non fa scuola
TRADATE "Sei tu che fai la differenza, recuperiamo il nostro futuro!". Recita così lo slogan abbinato alla campagna di sensibilizzazione per l’incentivazione della raccolta differenziata dell’alluminio promossa dal comune di Tradate. Una campagna che, come spesso accade, è partita dalle scuole facendo registrare ottimi risultati alle elementari e alle medie. È stata meno entusiasmante, invece, la risposta del plesso scolastico di via Gramsci, dove ogni giorno studiano e bivaccano circa duemila giovani. Siamo andati a curiosare nei nuovi cassonetti distribuiti da Seprio Ambiente, per verificare con i nostri occhi se e come gli studenti tradatesi differenziano i loro rifiuti. Basta sollevare il coperchio di uno qualsiasi dei bidoni riservati all’alluminio per rendersi conto di come la pratica della differenziazione dei rifiuti non sia ancora arrivata da queste parti. Camminando tra gli spazi comuni degli istituti “Montale”, “Geymonat” e “don Milani”, emerge subito un dato di fatto: da queste parti non regnano la pulizia e il decoro che si dovrebbero ad un plesso scolastico. Le lattine vuote si trovano ovunque fuorché dove dovrebbero essere, così all’interno dei contenitori già citati troviamo pezzi di plastica, cartacce, avanzi di cibo e bottiglie di vetro, esattamente come all’interno dei bidoni per i rifiuti indifferenziati. Si butta tutto e comunque nello stesso calderone e chi s’è visto s’è visto. Se dalle parti di via Gramsci la raccolta differenziata è un’optional, tra i ragazzi delle superiori la civiltà non è certo di serie. È sufficiente sostare qualche minuto all’esterno della mensa, durante l’intervallo, per capire le ragioni di tanto disinteresse ad una questione di stringente attualità come quella dei rifiuti. C’è chi fuma e butta la cicca a terra. Chi mangia il panino e getta la plastica sul prato. Chi sorseggia un the freddo e abbandona la lattina sul davanzale della finestra. Il tutto con estrema naturalità, a pochi passi da cestini e bidoni. La colpa forse non è tutta dei ragazzi. Del resto l’immagine offerta dal plesso di via Gramsci non è delle più incoraggianti: accanto al cancello d’ingresso una montagna di rifiuti (in parte anche differenziati) aspetta disordinatamente di essere raccolta dagli addetti. Vecchi banchi e arredi rotti giacciono impolverati negli angoli più nascosti all’esterno delle scuole, mentre nelle aiuole l’erba incolta nasconde le cartacce. La sensazione è che le belle parole spese fin qui da Provincia e Comune non siano servite a molto. Gli enti si sono prodigati nel promuovere spettacoli di sensibilizzazione e giornate ecologiche ma, ahinoi, pare proprio che su questo terreno ci sia ancora molta strada da fare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)


Nessun commento:
Posta un commento