CASTIGLIONE OLONA "E semm partii per questa America sugnàda in prèssa, la fàcia dùpia cumè una munéda e una valìsa che gh’è deent nagòtt". È con questa immagine, fatta di valige piene di sole speranze e cuori spezzati dalla fame, che il cantautore Davide Van De Sfroos ha raccontato l’emigrazione nostrana, quella dei bisnonni partiti per l’America alla ricerca di una vita nuova. Ed è proprio una tra le migliaia di queste storie il nodo che lega due rami della stessa famiglia, i Cermesoni, che si sono ritrovati dopo generazioni. La vicenda inizia circa un anno fa, il 7 maggio 2007, quando il castiglionese Giorgio Cermesoni ha ricevuto un’e-mail dall’Argentina. Una breve lettera scritta in spagnolo da Noemi Cermesoni, nella quale la donna spiega di aver da tempo avviato una ricerca storica sulle origini della propria famiglia e di voler sapere se ci sono delle corrispondenze tra i propri antenati e i Cermesoni residenti in Italia. Una richiesta apparentemente bizzarra a cui Giorgio Cermesoni, aiutato dal cugino Emanuele, ha voluto comunque dare seguito. Noemi Cermesoni, assieme alla zia Alba ed Eleonora Lorenzo (una pronipote), hanno raccolto tutto il materiale sul ramo argentino della famiglia. Lo hanno fatto contattando personalmente le 49 famiglie che portano lo stesso cognome in Argentina, visitando siti internet e consultando vecchi archivi cartacei negli scantinati degli uffici immigrazione. Una ricerca affannosa, durata 4 anni, che conduceva ad un unico antenato: Giovanni. Si tratta di un bisnonno approdato a Buenos Aires il 16 settembre 1885, dove era arrivato a bordo della nave “Orione”, salpata settimane prima dal porto di Genova. Nelle loro ricerche le tre donne argentine hanno scoperto che Giovanni era figlio di Antonio Cermesoni e Luigia Movalli, ed era nato a Castiglione Olona nel 1860. "E qui è iniziato il mio lavoro – racconta Giorgio Cermesoni – un lavoro a cui mi sono appassionato giorno dopo giorno. Sono andato all’anagrafe del comune di Castiglione Olona, dove i primi documenti disponibili risalgono al 1866, dunque non poteva esserci nulla che riguardasse Giovanni, nato sei anni prima. Allora mi sono rivolto alla parrocchia di Castiglione, dove non ho trovato nessuno col mio cognome. Mio zio mi ha raccontato che tutti i “vecchi” sono nati nella frazione di Caronno Corbellaro, che all’epoca era un comune a sé stante. Non essendoci documenti a Caronno Corbellaro il parroco di Gornate Superiore mi ha indirizzato all’archivio storico diocesano di Milano, dove ho consultato gli elenchi dei morti e dei nati. Da qui ho saputo che un tempo la parrocchia competente per Caronno Corbellaro era quella di Lozza e sono andato a ricercare vecchi dati anche lì. Ne ho trovati una gran quantità, anche quelli relativi ad un certo Antonio Cermesoni. Per dimostrare che era lui il padre di Giovanni ho dovuto incrociare i dati con il registro dei matrimoni di Bizzozzero". Alla fine il risultato è arrivato. L’emigrante Giovanni era figlio di Antonio, originario di Caronno Corbellaro (oggi frazione di Castiglione Olona), così come tutti i Cermesoni d’Italia (41 famiglie) e del mondo. "Quando ho comunicato la notizia a Noemi, Alba ed Elenora ho capito veramente quale fosse per loro il valore di questa ricerca – racconta Giorgio Cermesoni -. Loro hanno pianto per la gioia di aver finalmente ricomposto la storia della propria famiglia, una storia a cui sono rimaste legate nonostante anni di separazione. Io sono stato da loro in Argentina e Nemi è stata a sua volta in visita qui da noi, ha visitato Caronno Corbellaro e il comune di Castiglione Olona". Un rapporto nuovo che è destinato a durare negli anni non solo nel segno della genealogia. Nemi Cermesoni ha infatti chiesto informazioni all’amministrazione comunale per esportare in Argentina, a Mar de Plata, il modello castiglionese della raccolta differenziata dei rifiuti.domenica 4 maggio 2008
Noi, Cermesoni d'Argentina
CASTIGLIONE OLONA "E semm partii per questa America sugnàda in prèssa, la fàcia dùpia cumè una munéda e una valìsa che gh’è deent nagòtt". È con questa immagine, fatta di valige piene di sole speranze e cuori spezzati dalla fame, che il cantautore Davide Van De Sfroos ha raccontato l’emigrazione nostrana, quella dei bisnonni partiti per l’America alla ricerca di una vita nuova. Ed è proprio una tra le migliaia di queste storie il nodo che lega due rami della stessa famiglia, i Cermesoni, che si sono ritrovati dopo generazioni. La vicenda inizia circa un anno fa, il 7 maggio 2007, quando il castiglionese Giorgio Cermesoni ha ricevuto un’e-mail dall’Argentina. Una breve lettera scritta in spagnolo da Noemi Cermesoni, nella quale la donna spiega di aver da tempo avviato una ricerca storica sulle origini della propria famiglia e di voler sapere se ci sono delle corrispondenze tra i propri antenati e i Cermesoni residenti in Italia. Una richiesta apparentemente bizzarra a cui Giorgio Cermesoni, aiutato dal cugino Emanuele, ha voluto comunque dare seguito. Noemi Cermesoni, assieme alla zia Alba ed Eleonora Lorenzo (una pronipote), hanno raccolto tutto il materiale sul ramo argentino della famiglia. Lo hanno fatto contattando personalmente le 49 famiglie che portano lo stesso cognome in Argentina, visitando siti internet e consultando vecchi archivi cartacei negli scantinati degli uffici immigrazione. Una ricerca affannosa, durata 4 anni, che conduceva ad un unico antenato: Giovanni. Si tratta di un bisnonno approdato a Buenos Aires il 16 settembre 1885, dove era arrivato a bordo della nave “Orione”, salpata settimane prima dal porto di Genova. Nelle loro ricerche le tre donne argentine hanno scoperto che Giovanni era figlio di Antonio Cermesoni e Luigia Movalli, ed era nato a Castiglione Olona nel 1860. "E qui è iniziato il mio lavoro – racconta Giorgio Cermesoni – un lavoro a cui mi sono appassionato giorno dopo giorno. Sono andato all’anagrafe del comune di Castiglione Olona, dove i primi documenti disponibili risalgono al 1866, dunque non poteva esserci nulla che riguardasse Giovanni, nato sei anni prima. Allora mi sono rivolto alla parrocchia di Castiglione, dove non ho trovato nessuno col mio cognome. Mio zio mi ha raccontato che tutti i “vecchi” sono nati nella frazione di Caronno Corbellaro, che all’epoca era un comune a sé stante. Non essendoci documenti a Caronno Corbellaro il parroco di Gornate Superiore mi ha indirizzato all’archivio storico diocesano di Milano, dove ho consultato gli elenchi dei morti e dei nati. Da qui ho saputo che un tempo la parrocchia competente per Caronno Corbellaro era quella di Lozza e sono andato a ricercare vecchi dati anche lì. Ne ho trovati una gran quantità, anche quelli relativi ad un certo Antonio Cermesoni. Per dimostrare che era lui il padre di Giovanni ho dovuto incrociare i dati con il registro dei matrimoni di Bizzozzero". Alla fine il risultato è arrivato. L’emigrante Giovanni era figlio di Antonio, originario di Caronno Corbellaro (oggi frazione di Castiglione Olona), così come tutti i Cermesoni d’Italia (41 famiglie) e del mondo. "Quando ho comunicato la notizia a Noemi, Alba ed Elenora ho capito veramente quale fosse per loro il valore di questa ricerca – racconta Giorgio Cermesoni -. Loro hanno pianto per la gioia di aver finalmente ricomposto la storia della propria famiglia, una storia a cui sono rimaste legate nonostante anni di separazione. Io sono stato da loro in Argentina e Nemi è stata a sua volta in visita qui da noi, ha visitato Caronno Corbellaro e il comune di Castiglione Olona". Un rapporto nuovo che è destinato a durare negli anni non solo nel segno della genealogia. Nemi Cermesoni ha infatti chiesto informazioni all’amministrazione comunale per esportare in Argentina, a Mar de Plata, il modello castiglionese della raccolta differenziata dei rifiuti.
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