...

venerdì 2 maggio 2008

No sound, no people, no party

CASTELLANZA Siamo andati al rave di Castellanza, annunciato dalla stampa locale come l’ennesimo devastante evento, arrivato a portare scompiglio nella tranquilla provincia varesina. I tam tam dei corrispondenti e degli inviati riferivano di cordoni di polizia, forze dell’ordine pronte all’intervento e pericoli imminenti… addirittura di giovani assalitori che avrebbero colpito i volontari della protezione civile a colpi di carbonella. Alla prova dei fatti il mega party clandestino si è rivelato una delusione. Poche centinaia di persone e un unico sound system che perdeva gran parte del suo fascino e della sua potenza proprio per via della sproporzione tra l’immenso spazio dell’ex salone del tessile di viale Borri e la natura limitata dell’evento.
Poco prima della mezzanotte di sabato siamo partiti dalle nostre abitazioni alla volta del confine meridionale della provincia di Varese nella speranza di trovare pane per i nostri denti. Una volta sul posto abbiamo girovagato per alcune decine di minuti per le strade tra Castellanza e Busto Arsizio, alla ricerca della location indicata. Finalmente, richiamati dai lampeggianti blu della protezione civile, abbiamo individuato il posteggio. Lasciata la macchina e indossati i panni dei festaioli, ci siamo diretti verso uno degli ingressi della festa, siamo entrati ma, a parte gli odori trasgressivi e la grande concentrazione di idrocarburi in sospensione nell’atmosfera della struttura in disuso, non abbiamo provato grandi emozioni. L’area da ballo, stretta in un cerchio di camper e furgoni, come a simulare una moderna carovana tecnologica, era mezza vuota, illuminata da fari alogeni fissi che hanno smorzato il fascino che solo le tenebre riescono a conferire a questi luoghi abbandonati. Ci bastano pochi minuti per capire che l’evento non è all’altezza delle nostre aspettative, tant’è che alla 1.30 decidiamo di girare i tacchi e alle 2 siamo di nuovo a casa.

Nessun commento: