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lunedì 5 maggio 2008

Scritte fasciste a Tradate

TRADATE Scritte fasciste sui muri dell’ex Casa del popolo di Abbiate. Una manciata di insulti, simboli e slogan sono stati tracciati con dei pennarelli sui muri dell’edificio di via Crestani, dove, oltre ad un ristorante, ci sono le sedi dei principali partiti del centro sinistra tradatese. L’episodio, probabilmente risale alla notte tra sabato e domenica e, altrettanto probabilmente, si tratta dell’opera di qualche vandalo. A scoprirle è stato Pier Giorgio Campanini, consigliere comunale di opposizione e attivo animatore del centro: "Le ho scoperte domenica pomeriggio – spiega Campanini – probabilmente sono state fatte nella notte tra sabato e domenica. Oggi (ieri ndr) sono andato a denunciare il fatto ai carabinieri della Tenenza di Tradate". Una denuncia contro ignoti, quella presentata da Campanini, che parla di un atto doveroso: "Probabilmente la denuncia non porterà a scoprire gli autori del gesto, però andava fatta. Queste cose non devono passare sotto silenzio – spiega – la storia ci ha insegnato che i simboli e le parole hanno un peso e quello che è successo alla Casa del popolo non può e non deve essere archiviato come una bravata. Scritte inneggianti a Mussolini, insulti ai “comunisti falliti” e offese a vario titolo, non possono avere lo stesso peso di una scritta qualunque e dovrebbero invece indurci a riflettere". Nello specifico, scritte come “Dux mea lux” o “comunisti falliti” sono accompagnate da un corollario di croci celtiche e insulti irripetibili. Oltre alle pareti e al davanzale di una delle finestre, i segni sono stati tracciati anche sulla vecchia targa della sezione cittadina del Partito democratico della sinistra, intitolata ad Enrico Berlinguer. La targa del circolo di Rifondazione comunista “Vittorio Grisetti” è invece stata risparmiata, forse perché troppo difficile da raggiungere. I fatti denunciati ai carabinieri della tenenza di Tradate seguono di pochi giorni episodi analoghi messi a segno ai danni della sede dell’Anpi di Arcisate, che negli ultimi mesi è finita più volte nel mirino dei neofascisti. "La notte prima del 25 aprile erano comparse delle scritte anche sui muri del cimitero – ha ricordato Campanini -, non ho elementi per dire che fossero delle scritte di matrice politica, ma la coincidenza con l’anniversario della Liberazione fa comunque pensare alla volontà di infastidire la celebrazione della ricorrenza che proprio attorno al cimitero conta i propri monumenti simbolo".

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