SALTRIO Ragazzi di paese alle prese con la noia. Alunni trasformatisi in vere e proprie furie. Hanno un nome e un volto i devastatori delle medie di via Molino Dall’Oglio di Saltrio. Ad incastrare i presunti responsabili, tre giovanissimi, sono state le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Operativo di Varese e della Stazione di Viggiù. I tre baby vandali, ragazzi all’apparenza senza problemi, due tredicenni studenti della scuola distrutta e uno di qualche anno in più, sono stati così denunciati alla Procura dei Minorenni di Milano con l’accusa di danneggiamento aggravato. Solo il più “grande” del gruppo, però, rischia conseguenze penali. Gli altri due, al di sotto dei 14 anni, non sono infatti imputabili. Si è chiuso così nelle scorse ore il cerchio sulla devastazione che aveva riguardato la struttura scolastica, sezione distaccata dell’Istituto “Martino Longhi” di Viggiù, gestita dai comuni di Saltrio e Clivio. Un raid impressionante costato qualcosa come 150mila euro di danni e messo a segno, probabilmente in più riprese, tra la serata dello scorso venerdì 23 maggio e quella di domenica 25. Questo, infatti, il lasso di tempo sfruttato dai tre devastatori per introdursi nella scuola e metterla letteralmente al tappeto, tanto da impedirne l’apertura nel breve termine. Dopo aver rotto un vetro nei pressi di un’entrata secondaria i tre avrebbero così avuto gioco facile, approfittando del posizionamento isolato della scuola e dell’assenza di sistemi d’allarme, per portare a termine il loro piano, dettato probabilmente solo dalla noia. Una volta all’interno non hanno però risparmiato nulla con la furia dell’acqua che, aperta probabilmente nella notte tra sabato e domenica o addirittura in quella precedente, ha completato l’opera. Così, quando il lunedì successivo, i bidelli hanno varcato l’ingresso delle scuole medie si sono trovati davanti qualcosa di difficilmente immaginabile. Cascate d’acqua dalle solette fino al piano terra, estintori aperti e polvere in ogni angolo della struttura, registri e lavori degli studenti pesantemente danneggiati, macchinette del caffé divelte e ribaltate, scritte sulle porte dell’ascensore e dei muri, con tanto di svastiche e croci celtiche, fioriere scaraventata a terra, vetri rotti e sporcizia disseminata ovunque. Un bilancio pesantissimo che ha costretto il comune di Saltrio a dichiarare inagibile la struttura e la direttrice scolastica, Anna Politi, a rimediare in accordo con i sindaci una sede alternativa vista l’impossibilità di riaprire quella danneggiata entro la fine dell’anno scolastico. Un vero e proprio raid in piena regola con il sospetto più triste, volato subito di bocca in bocca nel paese, ora confermato proprio dai carabinieri: ad agire sono stati proprio tre alunni. E ai carabinieri sempre presenti sul territorio, una volta incrociate le voci degli stessi studenti, del territorio e i rilievi scientifici, è bastato seguire la pista giusta e vagliare le posizioni sospette per arrivare ai presunti colpevoli. L’indagine ha confermato così quello che era sembrato evidente fin dal primo momento, anche tra gli stessi alunni dell’istituto, e cioè che alcuni dei responsabili avrebbero potuto nascondersi proprio tra i banchi di scuola. Ora, però, a pagare il conto probabilmente più salato saranno proprio i genitori dei tre. Non sono affatto esclusi, anzi appaiono molto probabili, i procedimenti civili per il risarcimento danni che andrebbero proprio a carico delle famiglie. “Sicuramente avvieremo un procedimento di tutela – spiegano il vicesindaco di Saltrio, Maurizio Zanuso e il primo cittadino di Clivio, Emanuele Belometti – anche perché ovviamente l’intenzione è quella di ottenere un risarcimento dei pesanti danni subiti dalla struttura pubblica”.
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