MACCAGNO Colano a picco le spiagge balenabili della provincia di Varese. Così agli amanti dei tuffi e della nuotata vicino a casa resteranno a disposizione solo sette lidi rispetto ai dodici, numero limitato che già aveva fatto storcere il naso, dello scorso anno. E’ quanto emerge dai dati del primo bollettino stagionale dell’Asl di Varese. Rilevazioni e analisi che, ancora una volta, parlano chiaro: i nostri specchi d’acqua non solo non hanno fatto registrare quel salto di qualità atteso da turisti e residenti ma sono persino peggiorati rispetto alla passata stagione. E i dati più inquietanti arrivano proprio dal Lago Maggiore. Lì, sulle rive del bacino principe del Varesotto, agli amanti del bagno rimane davvero poco spazio per la scelta con solamente cinque, delle nove località analizzate, che hanno ottenuto il via libera. Ben poca cosa, rispetto alle 9 spiagge aperte ai tuffi dell’estate 2007. A far registrare il considerevole passo indietro sono i nuovi bollini rossi “comparsi” su due storici lidi considerati i paradisi estivi del Verbano. Stop ai bagni, infatti, per la località “Lido Windsurf” di Tronzano Lago Maggiore e le “Cinque Arcate” di Castelveccana. Entrambe considerate balenabili la scorsa stagione devono per ora arrendersi a parametri di salubrità non conformi con i dettami legislativi. Due lidi in più temporaneamente non balenabili che si aggiungono alle spiagge “malate croniche” di “Caravalle” di Ranco e del “Lido II” di Castelveccana, comune con tutti e due i suoi punti lago messi fuorigioco. Temporaneamente sospeso, e quindi di fatto senza tuffi almeno per ora, il giudizio su “Arolo” di Leggiuno, spiaggia promossa lo scorso anno e ora invece bloccate di fatto ai box, e “Il Campeggio” di Angera, off limits, invece, già nella passata estate. Così, dopo le bocciature o i rinvii si sono salvati soltanto il “Lido di Zenna” a Pino Lago Maggiore, le località “Lido” e “Ronco delle Monache” di Maccagno, vero e proprio asso del Verbano, la “Spiaggia Fronte Comune” di Brezzo di Bedero e il “Lido Euratom” di Ispra. Proprio Ispra si conferma così il paradiso del turismo lacustre. Prima della promozione a pieni voti dell’Asl di Varese, in termini di qualità delle acque, era già arrivato l’ambito riconoscimento della menzione nell’elenco della Guida Blu 2008 elaborata da Legambiente e Touring Club Italiano. Due vele su un massimo di quattro della speciale classifica per la cittadina rivierasca nel “manuale” che ogni anno consiglia le migliori località di turismo balneare e lacustre della penisola per qualità delle acque di balneazione e la tutela del patrimonio storico, naturalistico e paesaggistico. E nonostante la gloria per Ispra quello che arriva dall’Asl di Varese è un brusco segnale di stop al miglioramento complessivo degli ultimi anni. Un passo indietro che, se almeno per ora non si deve considerare un dramma, di certo non rende felici operatori turistici e bagnanti. E se il Maggiore non ride il Ceresio e il laghetto di Comabbio, piangono. Lì entrare in acqua è vietato. Nessuna sorpresa, comunque, per il Ceresio dove la balneazione rimane come gli anni scorsi solo un miraggio. E il trend resta negativo anche nel piccolo bacino di Comabbio con le acque antistanti la spiaggia comunale di Mercallo ancora in condizioni tutt’altro che ottimali. Migliori le cose sul lago di Monate con il via libera arrivato per la “Spiaggia comunale” di Osmate – Lentate e “il Campeggio” di Comabbio. Giudizio, non pervenuto, invece sul “Lido Marcobi” di Travedona di Monate e il “Lido di Corgeno” a Vergiate. Di fatto, così, in tutto il Varesotto resteranno aperti alle nuotate soltanto sette spiagge. Risultati che ora si spera possano migliorare in vista del secondo report, atteso intorno ad agosto, che potrebbe ridare il sorriso ai turisti che ancora scelgono il Verbano come meta delle loro vacanze.
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