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mercoledì 4 giugno 2008

Moreno Di Trapani spiega la sua opera

[a supporto del commento audio di Moreno Di Trapani, una carrellata di immagini della sua opera in corso Bernacchi, a Tradate. NB: Parte delle immagini sono state tratte dal blog L'altra Tradate.]

TRADATE "A me dispiace che si sia sollevato un polverone sulla questione – spiega l’autore dell’opera di corso Bernacchi, Moreno Di Trapani – il fine di questa iniziativa è educativo. A me non ha fatto piacere lavorare per quattro giorni nella pattumiera dei tradatesi. Ma l’ho fatto perché era importante sviluppare l’idea. È importante far capire i volumi che produciamo, capire se siamo realmente attenti alla raccolta differenziata, se trattiamo bene i prodotti che ricicliamo. Secondo me al posto di polemizzare era più interessante farsi delle domande, evitare le prese di posizione e pensare al dialogo". Un dialogo che, tuttavia, inizia proprio oggi ed è destinato ad andare lontano: "La nostra iniziativa non si conclude qui – continua Di Trapani -. I partner che hanno contribuito a realizzare queste cose ci aiuteranno a far passare il messaggio con delle serate informative, poi raccoglieremo i commenti dei cittadini perché anche il piccolo contributo può aiutarci a raggiungere un grande risultato. Occorre creare un dialogo partendo dalla presa di coscienza che abbiamo un problema comune. Dobbiamo prendere atto delle azioni che facciamo, bisogna evidenziare il problema dello smaltimento, del riciclo, partendo dai dati reali". Molta la gente che davanti allo spettacolare allestimento si è lamentata dell’iniziativa, chiedendosi da dove venisse tutta quella spazzatura: "I tradatesi non si sono identificati nei propri rifiuti – conclude l’artista -, li hanno rinnegati. C’è chi ha sostenuto che questi sacchi vengono da fuori, che non sono i loro. Molti hanno messo in dubbio la realtà e questo è sintomo di ignoranza, i cittadini ora vanno aiutati a capire e a migliorare".

3 commenti:

Altra Tradate ha detto...

Moreno, sei una persona simpatica e sveglia. Non prendertela troppo. Sei stato usato per fare l'utile 'artista' di chi ha voluto solamente e spasmodicamente apparire. La tua mostra (a noi comunque NON è piaciuta per nulla perchè tu sai realmente fare cose migliori) poteva essere tollerata se localizzata altrove o addirittura in piazza Mazzini, davanti al Comune, questo novello pedagogo che vorrebbe insegnarci la raccolta differenziata. Occorreva PRIMA presentare la mostra e i suoi scopi. E' assolutamente chiaro un concetto: ti hanno solamente utilizzato. Attento: non è che seguendo la strada del 'purchè parlino di me' si diventa grandi. La monnezza, ricade poi... Comunque auguri con stima e simpatia.

Altra Tradate ha detto...

E TOSCANI PARLO' DELLA 'COSA'
Un nostro post notturno: ci siamo trovati in sei (o sette) gatti a cena e abbiamo serenamente commentato una intervista apparsa in tarda serata su un quotidiano on-line.
Bravissimi e impegnatissimi quelli di VareseNews, veramente molto attenta alle iniziative di Tradate che sa bene sposare e sostenere. Sono, infatti, riusciti a scomodare addirittura Oliviero Toscani, un vero guru (noi – sempre i sei o sette gatti - lo stimiamo e rispettiamo per motivi personali e professionali) che ha affermato sulla ‘cosa’: i promotori non hanno avuto il coraggio di andare fino in fondo, perchè si sarebbe dovuto addirittura usare 'monnezza puzzolente'! OK, Oliviero: scusaci, ma qui il naso è nostro e qui ci viviamo noi (e non solo i 6 o 7 gatti della cena). Da noi la raccolta differenziata si fa e non certo aspettando di essere sensibilizzati dal comune. Dalle nostre parti gli amministratori, se davvero vogliono, possono fissare un obbiettivo di raccolta e raggiungerlo nel giro di una legislatura. Non hanno bisogno di riempire di monnezza il centro della città per farcelo capire. La gente è brava dalle nostre parti, se vede l’amministrazione davvero impegnata è pronta a dare due mani, e non una, per l’ambiente. I problemi dalle nostre parti - come qualcuno ha già postato sul blog - bisogna un po’ inventarseli. E per problemi intendiamo vere e proprie crisi. La crisi sicurezza, la crisi integrazione, la crisi rifiuti. Proprio Maroni l’altra sera a Ballarò parlava di ‘problemi percepiti’ e, quindi, non reali. Se leggiamo e ascoltiamo di stupri, rapine, rifiuti e immigrati alla tv, finiamo per ‘percepire’ queste problematiche anche in realtà dove di tutto ciò non accade nulla. Il gioco di qualcuno è quello di inventare la notizia che crea il problema. Oliviero Toscani non sa forse (ma in fondo di sicuro lui poco interessa) che il sindaco di Tradate, in una prima fase dell’emergenza rifiuti in Campania (quando ogni TG che si rispetti dedicava almeno 5 minuti a edizione alla notizia), non voleva che transitassero sul suolo di questo comune eventuali carovane di autocarri con la spazzatura di Napoli diretta a discariche del nord o dell’estero (come potessero transitare, mai nessuno lo ha capito). Unico scopo era quello di farsi pubblicità: un sindaco del nord che vietava il transito alle carovane di rifiuti poteva fare notizia, ma non la fece. Questa volta sui TG nazionali (anche in prima serata) ci sono andati, evviva! Ora quella catasta ha servito il suo scopo pubblicitario (forse Oliviero Toscani non sa che il prodotto da pubblicizzare era il sindaco e non altro – ecco perchè in fondo il messaggio mancava di qualcosa, un coraggio a metà). Ora, comunque, si può ripulire tutto, eliminare quella ‘cosa’ poco salubre e magari iniziare davvero a comunicare ai cittadini sui problemi dell’ambiente e del nostro futuro. Parliamo seriamente di effetto serra, del protocollo di Kyoto, dell’impatto ambientale di tutte le nostre azioni quotidiane (di cui il sacco della monnezza è una minima parte). Parliamo del territorio, della sua urbanizzazione, delle speculazioni, del traffico, del verde, del futuro. Facciamolo seriamente, forse ci sarà un ritorno pubbliciario minore, nessun TG parlerà di Tradate, ma a noi in fondo che importa?

Anonimo ha detto...

Queste sono solo scemenze atte a ribadire in modo piu' che grottesco il potere di un sindaco.
Null'altro
nemmeno immondizia.
Tantomeno provocazione (perche' lo sia occorrerebbe una gigantografia su quei sacchi con la cifra esatta "investita" dal "primo" cittadino tradatese FONDAMENTALMENTE PER FAR PARLARE DI SE A SPESE DEI CITTADINI ) o addirittura installazione.
In arte si chiamano anche marchette
discutibili.
Anonimo il commento?
CERTO
e ci mancherebbe altro....
gratuito poi....