VENEGONO INFERIORE "Per la Chiesa la bambina si chiamerà sempre Andrea". La madre della piccola Gaia Andrea Ausili (questo il nome completo della bimba scelto dal tribunale) ha infatti raccontato che la figlia è stata battezzata nella chiesa prepositurale di Tradate da monsignor Erminio Villa con il nome di Andrea e, sempre con quel nome, è stata iscritta negli appositi registri parrocchiali. "Dopo la decisione del tribunale di cambiare nome a mia figlia – spiega Micaela Trotta – ho contattato anche monsignor Erminio Villa che ha battezzato la bambina, per chiedergli se fosse necessario rettificare o integrare l’atto di battesimo. In questo don Erminio è stato molto chiaro: per la Chiesa mia figlia si chiamerà sempre Andrea, senza alcuna rettifica o modifica degli atti". Incassato il sostegno spirituale di chi ha scritto il nome della piccola davanti a Dio, la mamma e il papà di Andrea hanno parlato ancora della vicenda che li ha visti protagonisti: "Il cambio del nome che ci è stato imposto dal tribunale di Varese ha comportato ovviamente un mare di stress e di problemi – continua Micaela Trotta -. Oltre a sentirci dire che siamo dei pessimi genitori perché abbiamo rovinato la vita di nostra figlia mettendole un nome sbagliato, abbiamo dovuto fare nuovi documenti, sostenere colloqui, fare code agli sportelli, comparire in udienza e sopportare una grande rabbia, soprattutto quando pensiamo che tutto questo poteva essere evitato con una corretta informazione da parte dell’anagrafe del comune di Venegono Inferiore". Un’accusa a cui il sindaco di Venegono Inferiore, Pierluigi Oblatore, risponde difendendo l’operato dei propri uffici: "La corretta informazione la hanno avuta – spiega il primo cittadino -. I genitori hanno insistito a voler mettere il nome Andrea, l’ufficiale di stato civile lo ha accettato, salvo poi fare la segnalazione alla Procura come previsto dalla legge, tutto qui". La spiegazione del sindaco non rispecchierebbe in pieno la realtà dei fatti secondo i genitori della piccola: "È vero che abbiamo insistito molto – dicono -, ma è altrettanto innegabile che se ci avessero detto che saremmo andati incontro a tutto questo marasma giuridico e burocratico, avremmo scelto immediatamente un secondo nome da mettere alla nostra piccola Andrea. Non abbiamo nulla contro il fatto che il comune abbia segnalato il caso alla Procura, era un preciso dovere, ci mancherebbe altro. Tuttavia voglio ribadire che nessuna persona sana di mente si metterebbe per capriccio contro un gigante sapendo di non essere dalla parte della ragione. Forse non conosciamo tutte le circolari in materia anagrafica, ma sicuramente non siamo stupidi: che non ci vengano a raccontare che eravamo stati informati correttamente, perché non è affatto così". La piccola Gaia Andrea probabilmente nella vita di tutti i giorni continuerà a chiamarsi solo Andrea, anche con il conforto della Chiesa Cattolica, che le riconosce il nome scelto per lei dai genitori. Sicuramente i documenti riporteranno anche il primo nome, quello imposto dalla legge: Gaia. Infine, quando sarà grande, forse avrà una storia tutta sua da raccontare agli amici, una storia surreale sugli assurdi meccanismi della burocrazia e sulle maglie della giustizia nostrana ai tempi di Chanel Totti e Oceano Elkann.
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