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sabato 6 settembre 2008

Un patrimonio da salvare

BESANO Un’inchiesta che deve far riflettere. Soprattutto sull’esigenza di maggior tutela per il San Giorgio. Protezioni che si attendono con ansia in Valceresio, dal 2003, da quando cioè il versante elvetico del comprensorio scrigno di fossili ha visto riconosciuto tutto il suo valore di Patrimonio dell’Umanità. Da allora le amministrazioni dei cinque comuni coinvolti (Viggiù, Besano, Saltrio, Clivio e Porto Ceresio) sono al lavoro per presentare la candidatura. Circostanza auspicata anche dalla stessa Unesco anche per unire in un unico sito tutto il comprensorio di confine. E le credenziali non mancano di certo: del resto in queste alture transfrontaliere si possono osservare caratteristiche uniche e per comprenderlo è sufficiente pensare come a differenza di altri siti paleontologici che presentano un unico livello fossilifero principale sul San Giorgio, solo caso al mondo, affiorano almeno cinque livelli distinti. E questo permette di studiare, sull’arco di 15 milioni di anni, l’evoluzione di pesci, rettili marini e invertebrati del Triassico. Animali che vivevano in una zona costiera simile a quelle che ora si trovano collocate ad una latitudine compresa tra il Tropico del Cancro e l’Equatore.

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