CUASSO AL MONTE “Vuoi il mio posto? Prenditi il mio handicap!”. Recita così lo slogan di una famosa campagna lanciata contro l’occupazione abusiva e fuori legge dei posteggi riservati ai disabili. Peccato che a Varese le cose non funzionino proprio come in questo cartello. Perché, come dimostrano due sentenze emesse dal giudice di pace Anna Sfardini, anche se si viene beccati in sosta all’interno degli spazi riservati ai portatori di handicap si può, abbastanza agevolmente, farla franca, vedendosi decurtata o addirittura annullata la sanzione. Ne sanno qualcosa il sindaco di Cuasso al Monte, Francesco Ziliani e gli agenti della polizia locale del consorzio di valle andati letteralmente su tutte le furie dopo due sentenze analoghe emesse il 26 giugno del 2006 e il 28 ottobre del 2008. Atti che ci sono stati consegnati negli scorsi giorni e che dimostrano tutta la gravità della situazione. I fatti raccontano di due contravvenzioni emesse dagli agenti della polizia locale della Valceresio ai danni di due automobilisti che a Cuasso al Monte avevano lasciato la loro auto in sosta proprio nello spazio riservato ai portatori di handicap. Così è puntualmente scattata la sanzione per violazione dell’articolo 155/5 del Codice della strada che senza ombra di dubbio recita come “la fermata e la sosta sono vietate negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide”. E proprio quando, per una volta, i furbetti sembravano essere stati inchiodati alle loro responsabilità è arrivato il colpo di scena. Con i due ricorsi presi in considerazione e accolti, in pieno in un caso e parzialmente nell’altro. Risultato: delle due contravvenzioni una è stata annullata, l’altra ridotta e decurtata nel valore a normale divieto di sosta generico. Con motivazioni che, per usare le parole del sindaco di Cuasso, Francesco Ziliani, “hanno del paradossale e lasciano senza parole”. “Il ricorso – scrive infatti il giudice di pace nella sentenza che annulla totalmente una delle due multe – è fondato e merita accoglimento perché il legislatore ha ritenuto di riservare degli spazi ai veicoli delle persone invalide affinché gli stessi potessero trovare un parcheggio libero senza essere costretti a faticose ricerche. Ma quando in determinate situazioni, per esempio la sera, vi è abbondanza di posteggi vuoti in zona, come dichiarato dagli agenti, la riserva dello spazio non risulta necessaria”. Morale un ricorso accolto e una sanzione annullata, l’altro parzialmente accolto con la multa ridotta. Il tutto con le stesse identiche motivazioni. E un messaggio potenzialmente devastante: posteggiare negli spazi disabili è possibile la sera e se ci sono altri posteggi disponibili. Tanto se dovesse arrivare un disabile potrebbe sempre arrangiarsi.
SENTENZE ABERRANTI
“Due sentenze aberranti che lasciano veramente senza parole”. Non usa mezze misure, l’avvocato Fabio Bottinelli, legale di fiducia dell’Avid di Varese, l’Associazione volontaria assistenza invalidi e disabili, per commentare gli accoglimenti, parziale in un caso e totale dell’altro, dei due ricorsi per le multe inflitte per sanzionare la sosta abusiva su spazi riservati ai disabili.
Avvocato come possiamo definire queste sentenze?
Credo che ci sia un solo aggettivo e che vada ripetuto per far comprendere la gravità di questa decisione ed è aberrante.
Non ha dubbi insomma sulla contestabilità di questi pronunciamenti?
Nessuno. Perché i posti riservati ai disabili non hanno solo il fine di agevolarne la sosta, come ammette anche il giudice di pace, ma ne rivestono altre, ben più profonde, e che valgono sempre. Devono permettere ai portatori di handicap di usufruire al meglio degli spazi urbani. Per questo sono più ampi degli altri, più vicini alle altre infrastrutture, più comodi da raggiungere.
E come giudica la giustificazione implicita che il giudice fornisce in merito ad altri normali posteggi liberi in zona?
Questa semmai dovrebbe essere un’aggravante. Se ci sono posti auto liberi e uno sceglie deliberatamente di occupare quello riservato ai disabili non si può utilizzare come attenuante. Anche per punire un atteggiamento che vista proprio la disponibilità di altri posti auto ha tutti i caratteri dell’inciviltà.
E la seconda delle due sentenze che derubrica la sanzione a divieto di sosta semplice come la giudica?
Questa se possibile è giuridicamente ancora peggiore. Perché o la sosta è consentita o non lo è per un determinato motivo. E se non lo è come in questo caso la sanzione deve contenere le motivazioni per cui è stata comminata.
Quanto male fanno queste sentenze ai disabili e a chi cerca di tutelare i loro diritti?
Tantissimo. Perché di fatto annullano tutte le operazioni di sensibilizzazione che portiamo avanti. Qui siamo nel campo della follia. Perché folli sono le giustificazioni usate per annullare le sanzioni.
Esiste almeno una nota positiva in questa vicenda?
Certo. L’atteggiamento degli agenti della polizia locale della Valceresio. Persone che hanno fatto in pieno il loro dovere. Per questo a loro e alle amministrazioni dico che personalmente non ho intenzione di lasciar cadere questa vicenda.
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