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mercoledì 29 aprile 2009

L'Obama di Viggiù: pelle nera e cuore verde padania. La Lega candida Sandy Cane

VIGGIÙ Sandy Cane. 48 anni, italo americana, di colore. Con il padre afroamericano e la madre di Viggiù. Una black and white per dirla alla Barack Obama. E l’impressione che si ha è proprio quella di trovarsi di fronte alla stessa grinta e voglia di cambiamento del primo presidente nero degli Stati Uniti. Questo l’identikit della candidata sindaco che la Lega Nord ha scelto per Viggiù. E anche se manca ancora l’ufficializzazione in paese la sua campagna elettorale è già iniziata. Nata a Springfield (Massachusetts) il 28 luglio 1961, divide con Obama anche l’anno di nascita e il segno zodiacale, leone. “Già i miei amici fanno i paragoni – sorride – e mi chiamano l’Obama femmina”. Perché anche lei, come il nuovo inquilino della Casa Bianca, ha deciso di scendere in campo per il suo paese. Sfidando luoghi comuni e rompendo gli schemi. Candidandosi a sindaco di Viggiù per una lista sostenuta esplicitamente dal Carroccio che l’ha individuata come rappresentante ideale delle proprie istanze di rinnovamento. Discendente di una storica famiglia viggiutese, i Bernasconi, si è trasferita in Valceresio nel 1971 quando dopo la separazione fu affidata alla madre Maria Angela, scomparsa due anni orsono e di Viggiù conosce ogni vicolo e ogni strada. “Perché ci giocavo da bambina – racconta – combinando anche qualche marachella”. Laureata in lingua e letterature straniere se la cava bene anche con il dialetto bosino. E ora che è direttrice d’albergo, e si occupa di turismo ad alto livello, è pronta anche per rilanciare l’immagine di Viggiù. E per farlo ha scelto di correre per il Carroccio di cui è militante da tempi non sospetti. “So che qualcuno si potrà sorprendere – chiarisce Sandy Cane – ma la verità è che io penso di aver preso il meglio dalla mia parte afroamericana e da quella italiana. Sul federalismo, che ritengo il sistema migliore per governare uno stato, come sull’immigrazione che per essere sana deve offrire a tutti la possibilità di un lavoro, altrimenti genera sfruttamento e delinquenza. E a farne le spese, in un clima di paura generalizzata, saranno proprio gli stranieri e gli immigrati onesti. Chi dice che la Lega è razzista si sbaglia di grosso: si chiede solo il rispetto delle regole e integrazione”. Idee chiarissime anche su Viggiù. “È un paese che conosco come le mie tasche – evidenzia – e che ho sto vedendo peggiorare giorno dopo giorno. Penso ai giovani che non hanno punti di riferimento o attrattive: è necessario che tornino a vivere questa realtà”. Ecco allora i tanti ragazzi in lista pronti a portare il proprio contributo alla loro Viggiù. Paese da promuovere e tutelare. “Penso al rilancio turistico su misura – sottolinea la candidata sindaco del Caroccio - che va pensato e programmato. Quando ho collaborato con l’amministrazione per la cartellonistica storica e artistica in inglese abbiamo raggiungo un buon risultato. Ora va ampliato ulteriormente. Con attrazioni per le famiglie, e un rilancio culturale più popolare. Altro punto forte il sostegno agli anziani”. Per loro ha già in mente un modello mutuato direttamente dagli States. “Coinvolgerli nella vita pubblica – evidenzia – rendendoli parte integrante del sistema: aprendo loro le porte del volontariato e della partecipazione. Dal presidio dell’uscita dalle scuole, alla sinergia con i ragazzi e a tutta una serie di attività sociali”.

INCENDIO MEDIATICO NEL PAESE DEI POMPIERI


La Lega rompe gli schemi. Candidando a sindaco, probabilmente in prima assoluta a libello nazionale, una donna di colore. Italo americana, con origini afro, e leghista convinta. E, secondo alcune indiscrezioni e rumors elettorali, non dovrebbe nemmeno essere l’unica esponente di origine straniere compresa nelle liste sostenute dal Carroccio. Voci ancora in attesa di conferme, infatti, ma molto accreditate raccontano anche la presenza, come candidati consiglieri di un uomo di origine albanese a Golasecca e di un ivoriano ad Arsago Seprio. Il vero colpo però è senza ombra di dubbio Sandy Cane, già ribattezzata affettuosamente tra i suoi supporters “l’Obama della Lega Nord”. Conosciutissima in paese, attiva, ottimamente inserita per il Carroccio è la candidata ideale per sparigliare le carte. Sostanza, insomma, non facciata. “Non è sicuramente una candidatura mediatica o figlia dell’improvvisazione – chiarisce il segretario provinciale Stefano Candiani - . Sandy Cane è da anni che ci segue e ora pensiamo sia in grado di affrontare con successo sia le liste che fanno riferimento al centrosinistra, sia quelle che fanno riferimento al centrodestra. A Viggiù corriamo contro tutti con una persone forte, decisa e valida”. Del resto la competizione di annuncia più che mai agguerrita con un pool di pretendenti chiamati a colmare il vuoto lasciato dal sindaco uscente Federico Rizzi. Pochi punti di riferimento, dunque, e competizione più che mai aperta. E il profilo “politico” di Sandy Cane, l’italo-afro-americana viggiutese del Carroccio rispecchia appieno quello del movimento che la candida. “In primo luogo – chiarisce anche il coordinatore valceresino della Lega Nord, Andrea Canazza – è una federalista convinta. Modello di governo che ben conosce avendo radici americane. In secondo luogo crede, come noi, che l’immigrazione vada regolata anche sulla basa dell’effettiva possibilità di ottenere un posto di lavoro”. Ecco il motivo della scelta che, scendendo nei dettagli viggiutesi, “si fonda nella consapevolezza di dover tutelare territorio e tradizioni locali”. “Questo perché – chiarisce la candidata – in me ho due anime. Quella americana, nazione con poco passato e poca storia, mi fa apprezzare di più le tradizioni e la cultura del passato italiana e di Viggiù. Valori che sono convinta vadano ripresi, trasmessi alla nuove generazioni come utile strumento per apprezzare il proprio territorio e contribuire alla sua crescita”.

(vignetta Fabio Folla)

1 commento:

Anonimo ha detto...

l'obama di viggiù!!
madonna santa..

se volete vi regalo un titolista del giornalino dell'oratorio

prego per voi

Don Flavio