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mercoledì 15 luglio 2009

Inferno d'acqua in Valceresio. Case, aziende e strade invase dal fango

INDUNO OLONA La pioggia, come mai se n’era vista da queste parti, e il fango hanno messo in ginocchio Varese e la Valceresio. Con Induno Olona letteralmente prostrata sotto il peso dei detriti e del terriccio misto ad acqua che ha invaso case, aziende e strade. Lì come ad Arcisate, Cuasso al Monte e Porto Ceresio la furia del nubifragio si è fatta sentire con tutta la sua potenza distruttiva che non ha risparmiato infrastrutture e centri abitati. Trascinando auto, infiltrandosi nei garage e trasformandoli in vere e proprie trappole. Con le frane che in più punti hanno paralizzato la circolazione mettendo seriamente a rischio l’intero asse viario da Porto Ceresio alle porte di Varese. Un fondovalle diventato, tra le 7 e le 9, una vera e propria palude per chi, suo malgrado, ci è capitato dentro. Con danni ingenti, ancora da calcolare, che hanno spinto i sindaci a invocare lo “stato di calamità naturale”. Una richiesta rilanciata immediatamente anche dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. E puntualmente concessa, grazie al filo diretto con il ministro dell’Interno Robero Maroni, dal Consiglio dei ministri di ieri mattina che ha deliberato “lo stato di emergenza”.
Tutta colpa di una precipitazione eccezionale, qualcosa come 155 millimetri di pioggia caduti in due ore con un’intensità fuori dal comune. Un flusso, come normalmente si registra in un intero mese di aprile piovoso, concentrato in poco più di 120 minuti. Così a farne le spese sono stati inizialmente i corsi d’acqua, i fiumi maggiori come l’Olona e tutti i torrenti valceresini del reticolo idrico minore letteralmente saltato sotto il peso dell’acqua. Poi a collassare è stata la rete fognaria.
Ad Induno, l’Olona è così esondato all’altezza della diga di Bregazzana, insinuandosi prima nello stabilimento della Carlsberg, devastato dal maltempo, e arrivando poi a scorrere, fuori dal suo letto, in largo Bulgheroni. Lì ha letteralmente trascinato le auto posteggiate nell’area della Lindt ricoprendole di fango e detriti. Dal monte Monarco, invece, centinaia di metri cubi di terriccio e pioggia sono scesi a valle. Invadendo casen giardini e scantinati e scendendo dalle strade laterali fino al cuore di Induno Olona. Nel giro di alcuni minuti il centro della cittadina della Valceresio si è trasformato in un campo di battaglia. Con l’acqua che ha scavato veri e propri crateri in via Porro e centimetri di fango che si sono depositati sulla direttrice che taglia il centro di Induno Olona. Enorme il rischio corso da un’ambulanza rimasta intrappolata nell'acqua e nel fango con a bordo un ferito. Solo il pronto intervento dei soccorsi, infatti, ha evitato il peggio. Stessa sorte per le vie San Giorgio, Milano, Foscarini e Tabacchi e l’area della stazione ferroviaria. Disastro anche in via Monte Generoso e Brugheria con un’ottantina di famiglie alle prese con un metro e mezzo d’acqua che ha invaso cortili, garage e piani inferiori delle case. Con le auto sepolte dall’acqua e dal fango. Un quadro identico a quello vissuto all’Esselunga di Induno Olona: qui il piano interrato del posteggio è stato completamente occupato dall’acqua che ha intrappolato senza scampo le auto all’interno. E solo per fortuna i proprietari sono riusciti ad abbandonarle in tempo.
Caos anche in Valganna dove una frana 6 metri cubi di terra si è riversata sulla strada all'altezza del laghetto di pesca sportiva mentre un’altra a paralizzato la situazione all’altezze delle Grotte. Disagi risolti poi nel primo pomeriggio. Paralisi, fino a metà mattinata, anche alla rotonda del Broglio dove un autocarro è rimasto bloccato ed è stato rimosso grazie all'intervento della polizia stradale.
Sotto scacco anche Arcisate con la circolazione bloccata fino alle sulla statale 344 mentre sono state pesanti le conseguenze dell’esondazione del torrente Riazzo. Allagate case e scantinati in via Oberdan e in via Cavour con diverse aziende invase dai detriti e dal fango. Attimi di terrore per uno smottamento sulla linea ferroviaria tra Arcisate e Induno Olona. A cedere una parete della massicciata e solo i riflessi dei macchinisti del convoglio in transito sono riusciti ad evitare il peggio. A Porto a fare paura è stato il Rio Bolletta che ha inghiottito la carreggiata della “Sp 61 dir” appena rifatta e pronta per essere inaugurata e minato la stabilità del ponte sulla Sp 61 in direzione di Ponte Tresa. Pesante la conta dei danni anche a Cuasso al Monte con decine di case allagate, sopratutto nella zona di Madonna in Campagna, e problemi all’ospedale dove un fulmine ha mandato in tilt i telefoni. Un quadro di devastazione complessiva che ha spinto anche Roberto Reggi, sindaco di Piacenza e responsabile Anci per la Protezione civile ad “esprimere la vicinanza di tutti i comuni italiani alle realtà del Varesotto colpite dal nubifragio”.

UN FIUME DI FANGO ALLA PORETTI
Quando l’Olona ha superato la diga di Bregazzana nello stabilimento della Carlsberg, il glorioso birrificio Poretti di Induno, è stato un inferno d’acqua. Immediato, verso le 7 di mattina, è così scattato l’allarme. “Abbiamo immediatamente tolto corrente – fanno sapere i dirigenti del burrificio – e bloccato il processo produttivo. Ma l’eccezionalità dell’evento ha fatto sì che le acque tracimassero, invadendo buona parte della superficie produttiva”. Tutto lo stabilimento è stato così allagato con l’acqua e il fango che ha raggiunto anche il metro d’altezza. “La situazione – sottolinea Alberto Frausin, amministratore delegato di Carlsberg Italia – è catastrofica. Lo stabilimento rimarrà chiuso come minimo fino a lunedì per poter asciugare e pulire ogni singola zona. Inoltre sarà poi necessario verificare gli eventuali danni a macchinari e alle strutture. Da sempre la cura è per noi un fiore all'occhiello ed anche un impegno quotidiano e fondamentale e i recenti investimenti ne sono una diretta riprova. Adesso però ci troviamo a pagare le colpe di chi non ha messo lo stesso impegno nel garantire la messa in sicurezza dell'ambiente che ci circonda”. Allarme così esteso a tutto il letto del fiume Olona. “Il nubifragio lo ha modificato e – prosegue Frausin - se non verranno fatti interventi urgenti anche un evento meteorologico di portata molto inferiore rispetto a quello di ieri rischia di causare una nuova chiusura non solo al nostro stabilimento ma anche delle altre realtà produttive vicine. Ci troviamo in uno stato di estrema gravità e confidiamo davvero di trovare nelle istituzioni il necessario supporto anche perché siamo nel culmine della stagione e per noi questo è un danno terribilmente pesante”.

ALLAGATA ARCISATE
Il maltempo si mette di traverso, sui binari, dell’Arcisate – Stabio. Complice l’autentico nubifragio che dalle 7 alle 9 si è abbattuto sulla Valceresio, coinvolgendo diverse aziende e abitazioni, invase dall’acqua, è stata inevitabile la decisione del rinvio presa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Angelo Pierobon. “Non potevamo fare altrimenti – chiarisce il sindaco – visti i problemi che si sono registrati con decine di case allagate, specialmente nei piani inferiori e negli scantinati, e altrettante fabbriche bloccate dall’acqua. La nostra priorità logistica non poteva che andare a loro e così è stato”. Rinviata al prossimo 24 luglio dunque la celebrazione per l’inizio dei lavori per il collegamento ferroviario transfrontaliero tra Lugano e Malpensa, via Arcisate e Varese. Intanto è iniziata la conta dei danni. Ad essere allagata proprio l’area della Bolla, dove si sarebbe dovuta tenere la cerimonia. Sott’acqua anche il parco Lagozza, e diverse e abitazioni nella zona industriali e in via Cavour. “Dire che siamo stati sfortunati è poco - spiega il primo cittadino Angelo Pierobon – ma la priorità nei nostri interventi è andata alla popolazione e agli insediamenti produttivi. Del resto sarebbe stato impossibile far fronte all’emergenza maltempo e contemporaneamente assicurare il regolare svolgimento della manifestazione”. Ma non solo. Perché il bilancio del nubifragio ad Arcisate riguarda anche l’area del torrente Riazzo, che dopo essere esondato ha allagate le aree circostanti, e via Oberdan. Pesanti anche i disagi alla viabilità con la statale 334 interrotta fino alle 9 e crateri comparsi a macchia di leopardo sulle principali direttrici. Momenti di panico anche sulla linea ferroviaria paralizzata per tutta la giornata a causa di uno smottamento della massicciata. Il treno in arrivo, fermatosi fortunatamente in tempo, è poi rimasto bloccato per diverse ore.

A PORTO FRANANO STRADE E PONTI
Terrore e danni sulle sponde del Rio Bolletta. Il torrente, che già in passato aveva portato danni e distruzione a Porto Ceresio, anche ieri mattina ha fatto la sua parte. Complice un nubifragio senza precedenti riversatosi sulla Valceresio dalle 7 alle 9 di mattina il torrente ha scatenato tutta la sua furia. Prima inghiottendo parte della nuova carreggiata, ancora da inaugurare, della “Sp 61 dir.”. Una strada appena rifatta proprio per consentire il rinforzo antiesondazione degli argini. Così se il fiume, nonostante il tentativo di trascinare a valle un muro di contenimento è rimasto imbrigliato, a pagare il pesantissimo dazio è stata la nuova strada. Letteralmente sbriciolata dalla base dalla forza dell’acqua che l’ha fatta franare nel corso d’acqua. Pesanti così i danni di un cantiere che ormai da anni fatica a trovare pace. Delicatissima anche la situazione sul ponte della Sp 61 all’altezza della foce del Rio Bolletta. Il maltempo che nella prime ora della mattinata ha provocato danni e disagi ha causato anche un cedimento di circa 10 centimetri. Sul posto sono subito intervenuti i tecnici della Provincia di Varese che hanno valutato l’opportunità di istituire immediatamente un senso unico alterato. E’ stata inoltre vietata momentaneamente la circolazione di mezzi pesanti e autobus. Al lavoro anche gli uomini dell’assessorato provinciale alla Viabilità che stanno monitorando costantemente la situazione. Situazione che si complica ulteriormente anche sotto il profilo dei collegamenti con Cuasso e per Ponte Tresa con le due arterie, una in procinto di essere riaperta, l’altra utilizzatissima, ora messe Ko. “Stiamo monitorando la situazione da vicino – chiariscono sia il sindaco di Porto Ceresio, Giorgio Ciancetti, sia il presidente della Comunità montana della Valceresio, Ivan Andreoletti – e abbiamo già allertato la Provincia, competente su entrambe le direttrici”. Problemi anche in paese a garage, scantinati e piani inferiori delle abitazioni mentre ha retto la serie di argini sul Rio Bolletta, con il rione San Pietro che ha subito solo al minimo la furia delle precipitazioni. “La questione del ponte – conclude però Andreoletti – è veramente preoccupante. Speriamo solo che anche questo intervento tramite la Provincia rientri nello stato d’emergenza”. Bloccata, invece, per tutta la giornata la linea ferroviaria per Varese con collegamenti sostitutivi via autobus in direzione di Varese.

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